L’incapacità di Theresa May di risolvere il dilemma del confine irlandese potrebbe vedere l’intero Regno Unito rimanere nel mercato unico e nell’unione doganale. A dirlo è Michael Russell, che ricopre il ruolo di ministro per i negoziati nel Regno Unito sulla posizione scozzese in Europa. L’intervista concessa a Business Insider arriva proprio nella settimana che ha segnato l’anniversario di un anno da quando la premier Theresa May che ha invocato l’articolo 50, cominciando il processo di ritiro della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
“È molto difficile vedere una soluzione per l’Irlanda del Nord senza continuare a far parte del mercato unico e dell’unione doganale“, ha dichiarato Russell, “Se questo sarà il caso per l’Irlanda del Nord, ci sono validi motivi per cui dovrebbe essere così anche per la Scozia e per il resto del Regno Unito. Ha molto più senso”.
Russell ha detto che le tattiche “inusuali” di Downing Street nel primo anno di negoziati “alla fine provocheranno danni”, perché il governo si è rifiutato di impegnarsi in settori chiave, tra cui quello dell’Irlanda del Nord. Una questione più complessa del previsto. La pace tra il Nord e il Sud dell’Irlanda, che è sancita dall’accordo del venerdì santo del 1998, potrebbe essere messa in pericolo se emergesse un confine tra i due Paesi una volta che l’Irlanda del Nord lascerà l’Ue insieme al resto del Regno Unito.
Per evitare ciò, il Regno Unito e l’Ue hanno convenuto che non ci saranno frontiere, infrastrutture o posti doganali tra i Paesi dopo la Brexit. Ma poiché la Repubblica d’Irlanda rimarrà nell’Ue dopo la Brexit, molti, tra cui il governo scozzese, ritengono che la migliore e forse unica soluzione per evitare un confine sia che l’Irlanda del Nord rimanga nel mercato unico. Se ciò accadesse, Russell ha detto, ci sarebbero “ragioni convincenti” perché anche il resto del Regno Unito resti nel mercato unico e l’opinione pubblica si sta muovendo in quella direzione.