Economia

Brexit, corsa contro il tempo per riscrivere piano confine Irlanda

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Mancano una ventina di giorni a che la Gran Bretagna lasci l‘Unione Europea e il Regno Unito si trova di fronte a una scadenza imminente: riscrivere la parte dell’accordo sulla Brexit riguardante il confine irlandese. Sembra che Bruxelles abbia offerto nuove idee su come risolvere la spinosa questione del backstop e della frontiera “dura” tra le due Irlande.

Londra deve trovare un modo per evitare un confine duro all’interno dell’isola senza coinvolgere il Regno Unito, e quindi l’Irlanda del Nord, nelle regole commerciali dell’Ue. I negoziatori europei hanno dato 48 ore di tempo ai colleghi britannici per presentare una soluzione accettabile sulla Brexit, una proposta che possa dare una svolta all’impasse.

Lo riferiscono i giornali e le agenzie di stampa britannici, citando funzionari europei. Tra 4 giorni, il 12 marzo, a Londra si tiene un voto decisivo in Parlamento su una possibile nuova bozza di intesa. Il segretario britannico alla Brexit, Geoffrey Cox, ha inoltre affermato che se dovesse arrivare una proposta accettabile, il negoziato per trovare una via di uscita al braccio di ferro continuerà anche nel fine settimana.

Proprio Cox avrebbe presentato ai diplomatici Ue alcune modifiche all’accordo come riferiscono alcune fonti. Cè chi parla di un “mini-backstop” che includerebbe meno controlli rispetto a quanto previsto nell’accordo di revoca, c’è chi afferma che la proposta di Cox coprirebbe solo i controlli per la salute degli animali e la sicurezza alimentare, e altri diplomatici hanno detto che la proposta di Cox mancava di dettagli.

Brexit, intervento di May e ultimi sviluppi

Mentre si spera in una svolta nel fine settimana, Bruxelles teme che il primo ministro britannico Theresa May possa tentare di negoziare direttamente con gli altri 27 leader dell’UE a un vertice di Bruxelles del 21-22 marzo, una settimana prima del giorno della Brexit.

Diversi diplomatici dell’UE continuano a essere scettici sulla possibilità che la May raggiunga un accordo in tempo per il voto del 12 marzo alla Camera dei Comuni. Una breve proroga fino a metà maggio o alla fine di giugno è accettabile per gli altri 27 stati dell’UE, anche se molti dubitano che un ritardo nell’uscita contribuirà a superare l’impasse.

La premier May si è rivolta oggi ai leader Ue implorando aiuto. Ecco gli ultimi sviluppi sui negoziati:

  • L’UE sembra aver preso l’impegno di offrire una nuova proposta per il backstop, ma questa non accontenta del tutto Londra. Che ha ben altre pretese.
  • Il segretario degli Esteri Jeremy Hunt ha dichiarato che “in caso di no deal la storia giudicherà negativamente entrambi le parti”, Bruxelles e Londra.
  • Il procuratore generale di Londra Cox non sarà a Bruxelles oggi per i colloqui a cui prende parte invece May.
  • La premier farà il suo discorso sulla Brexit dal porto di Grimsby, ex gloria della pesca britannica. In questo luogo nel referendum di giugno 2016 il 70% della popolazione ha votato a favore della Brexit. Ma oggi la sua industria della pesca reclama uno statuto speciale per evitare i dazi doganali.

Grimsby ou le Brexit contre vents et marées