Economia

BPM estende lo smart working, verso il lavoro agile in filiale

Mentre negli Stati Uniti le principali istituzioni finanziarie stanno imponendo un ritorno in massa al lavoro in presenza, in Italia si consolida una tendenza opposta. Un esempio è quello Banco BPM, che ha appena firmato un accordo sperimentale di durata annuale firmato ieri con tra la banca e le sigle sindacali Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.

Due i risultati principali raggiunti: il primo è il potenziamento del lavoro agile, con un ampliamento delle opportunità di conciliazione tra sfera privata e attività professionale, e con nuove misure di tutela dedicate in particolare ai lavoratori più vulnerabili o con responsabilità familiari significative.

Il secondo riguarda l’apertura alla sperimentazione dello smart working anche per il personale delle filiali e del customer care: a ottobre prenderà avvio il confronto per definire criteri e destinatari. Sono questi i risultati dell’accordo sperimentale di un durata annuale firmato ieri con tra la banca e le sigle sindacali Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.

Maggiore flessibilità per il personale di sede

Entriamo nel dettaglio dell’intesa. Il nuovo accordo sullo smart working, che estende e rafforza quanto già in vigore dal febbraio 2023, avrà una durata sperimentale di 12 mesi.  A partire da luglio 2025 e per un periodo di 12 mesi, i dipendenti delle strutture centrali potranno usufruire fino a 10 giornate al mese di lavoro da remoto.

Il lavoro agile potrà essere esteso fino a 5 giorni a settimana nei casi di eventi di particolare gravità, come calamità naturali (terremoti, eventi meteorologici estremi), ma anche in situazioni di temporanea necessità, legate alla mobilità individuale o a specifiche attività che possono essere svolte da remoto.

In questi casi, sarà possibile attivare assegnazioni temporanee a strutture di sede individuate dall’azienda, anche per i lavoratori della rete, per un massimo di 20 giornate lavorative.

Tutele aggiuntive per genitori e caregiver

Particolare attenzione è stata riservata ai genitori di figli fino a 12 anni e ai lavoratori che usufruiscono dei permessi ex Legge 104/92 per assistenza familiare. Per queste categorie sono previste 8 giornate aggiuntive di smart working nel periodo estivo (giugno, luglio, agosto e settembre), a sostegno della conciliazione tra vita familiare e attività professionale.

Inoltre, il lavoro agile potrà essere considerato – previo parere del medico competente – uno strumento efficace per la tutela di situazioni di salute particolarmente gravi, diventando così una leva anche sul piano della prevenzione e del benessere individuale.

Verso il lavoro agile in filiale

Elemento particolarmente significativo dell’intesa è l’apertura all’estensione dello smart working anche ai lavoratori della rete commerciale, un ambito sinora escluso da queste modalità. A tal fine, le parti hanno concordato di avviare un confronto nel mese di ottobre 2025 per definire, sempre in via sperimentale, criteri di attivazione e bacini di riferimento per l’applicazione del lavoro agile anche nelle filiali.

“Siamo estremamente soddisfatti del risultato raggiunto in quanto l’accordo sperimentale sul lavoro agile integra quanto già in essere dal febbraio 2023, per ulteriori 12 mesi. Quanto sottoscritto per le relazioni industriali ha tenuto conto dei livelli di rappresentatività delle singole organizzazioni sindacali e, pertanto, ci permetterà al meglio di svolgere il nostro ruolo a tutele delle lavoratrici e dei lavoratori” ha commentato il coordinatore Fabi nel gruppo Banco Bpm, Gianpaolo Fontana.

Cosa succede oltreoceano

Mentre nel sistema bancario italiano si osserva una tendenza a concedere maggiore flessibilità nel lavoro, soprattutto in termini di lavoro agile, negli Stati Uniti, colossi finanziari come BlackRock e JPMorgan Chase stanno imponendo un ritorno in massa al lavoro in presenza.

BlackRock ha recentemente ordinato ai suoi circa 1.000 managing director di tornare in ufficio cinque giorni alla settimana, abbandonando il precedente modello ibrido che prevedeva quattro giorni in presenza. Secondo il CEO Larry Fink, la presenza fisica è essenziale per preservare la cultura aziendale e favorire la collaborazione tra i team.