Gli analisti di StarCapital Research non hanno dubbi: la Borsa di New York è al momento la più cara al mondo. E’ il risultato di una ricerca compiuta su 40 mercati sulla base di una serie di indicatori, tra cui il CAPE e il P/E, notoriamente due tra gli indici più utilizzati per calcolare quanto un mercato sia, in un dato momento, più o meno a buon mercato.
Attenzione però. Come fa notare Norbert Keimling, numero uno di StarCapital Research:
“Il fatto che il l’azionario statunitense sia rispetto agli altri mercati internazionali quello che tratta a multipli più alti non vuol dire che un’ondata di vendite sia dietro l’angolo. Tuttavia, la ricerca accademica “ha dimostrato che i mercati azionari sottovalutati hanno raggiunto maggiori rendimenti futuri nel lungo periodo rispetto alle loro controparti sovravalorizzate”
Prendiamo in considerazione per esempio il CAPE, che mette a confronto il prezzo delle azioni con gli utili su una base di dieci anni. In base ai calcoli degli analisti, l’indicatore si colloca a 28. Peggio degli Usa sono il mercato danese (36,1 punti) e quello irlandese (34,5). Nettamente più basso quello italiano, che si muove intorno ai 14 punti.
Per quanto riguarda il p/e, quest’ultimo si colloca a 22.4 punti, il decimo più alto al mondo. In questo caso, il p/e medio di piazza Affari è 38,8 punti. Sul lato opposto, la Russia mostra un p/e di 7,1, secondo solo alla Cina 7,4 punti.