(Teleborsa) – Le borse europee restano in affanno a metà giornata, dopo un esordio piuttosto difficile, sotto l’ombra del riacutizzarsi della crisi del debito europea. Questa mattina, la Spagna è stata declassata da Moody’s, perdendo il suo rating di Tripla A, a causa di una crescita che resta piuttosto modesta e di un debito che non da segnali di miglioramento. Nessun beneficio è dunque arrivato dal Piano di austerity recentemente varato dall’esecutivo iberico, che prevede un aumento delle imposte per i più ricchi ed un aumento degli aiuti per le classi più disagiate. Intanto, non si placa la crisi dell’Irlanda, che ha annunciato un aumento del costo per il salvataggio del travagliato settore bancario. La banca centrale ha indicato in 34 miliardi la cifra massima da erogare per la Anglo Irish Bank, ma il costo dei salvataggi raggiunge ora la cifra di 50 miliardi di euro dall’inizio della crisi. Nel frattempo, notizie contrastanti sono giunte dal Vecchio Continente. La Germania ha visto scendere la schiera dei disoccupati e la Francia ha rivisto al rialzo le stime di crescita, ma l’inflazione dell’Eurozona da segni di risveglio, accelerando all’1,8%. Si avvicina una exit strategy? Questa eventualità è stata recentemente confermata da alcuni membri del Board della BCE. Dalle società non sono giunte notizie migliori, con ICAP e Compass che hanno fornito indicazioni deludenti sull’andamento del trimestre. ù L’euro recupera oltre la soglia degli 1,365 USD, dopo aver subito l’impatto a inizio giornata del caso Spagna ed Irlanda. Torna a galoppare l’oro che si riavvicina ai record storici. Fra le borse europee la peggiore è Bruxelles che perde lo 0,85%, mentre Parigi cede lo 0,8%. Male anche Amsterdam che perde lo 0,55%, Francoforte lo 0,29% e Zurigo lo 0,23%. Stessa impostazione per Madrid -0,2% e per Londra -0,16%.
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