(Teleborsa) – Settimana pesante per le principali borse europee, nonostante un risollevamento nel finale di venerdì. La borsa di Francoforte ha perso nell’ottava quasi il 4%, quella di Parigi il 3,50%, quella di Londra il 3,65% mentre Milano ha lasciato sul parterre l’1%. I mercati finanziari hanno così concluso una settimana all’insegna delle vendite, scatenatesi a seguito della mancanza di un’azione comune da parte dei governi europei e dei timori sulla coesione dei paesi membri per affrontare la crisi sul debito. Tra le notize positive di oggi segnaliamo il via libera da parte della Camera Bassa del parlamento tedesco al Piano di aiuti della UE, impegnando le proprie risorse finanziarie. La prossima settimana il Piano sarà posto all’attenzione del Segretario del tesoro USA, Tim Geithner, che volerà a Londra e poi a Francoforte e Berlino, per discutere della questione con i leader europei e con il Presidente della BCE. A livello macro va ricordato l’IFO tedesco, risultato peggiore delle attese con un calo a 101,5 punti. Deludenti anche i dati sui PMI della Zona Euro, che segnalano un quadro in peggioramento dopo l’exploit di aprile, soprattutto per il settore manifatturiero. Sugli altri mercati, l’euro riprende quota portandosi a 1,2564 dopo un massimo intraday a 1,2673. A far risollevare la moneta di eurolandia i rumors su un possibile intervento della banca centrale a sostegno della divisa. In frenata il petrolio, con il Wti a 70,55 dollari al barile mentre l’oro resta stabile a 1.183 dollari l’oncia. Bruxelles ha chiuso con un rialzo dello 0,44% a 2396,9 punti, Zurigo con un decremento dell’1,04% a 6197,58 punti, Parigi con un vantaggio dello 0,01% a 3432,9 punti ed Amsterdam con un calo dello 0,51% a 313,26 punti. Segno meno per Francoforte -0,84% a 5818,48 punti e Londra -0,25% a 5060,54 punti mentre Madrid balza dell’1,56% a quota 9415,2. Male la piazza di Lisbona -2,36% mentre quella irlandese segna un +0,04% e quella di Atene un +1,02%. A livello settoriale le vendite si accaniscono su farmaceutici, alimentari, energetici e retail mentre risparmiano le materie prime.
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