Economia

Borse e petrolio spinti dalla Cina, sterlina pronta a lanciare la rimonta

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Borse e petrolio ispirati stamattina dopo i cali della vigilia. I prezzi del greggio guadagnano circa un punto percentuale dopo i tagli alla produzione decisi da Opec e Russia, ma il timore circa un rallentamento dell’economia globale, in particolare in Cina ed Eurozona, compromette l’outlook per la materia prima. A pesare sulle attività cinesi è la guerra dei dazi con l’America, ma il governo non intende stare con le mani in mano. A dare slancio ai listini azionari sono le notizie secondo cui Pechino ricorrerà a nuovi stimoli economici per rilanciare la crescita e scongiurare una frenata eccessiva della seconda economia al mondo.

A seconda degli scenari che si apriranno dopo la batosta storica che la premier Theresa May si prenderà oggi in parlamento, dove i deputati bocceranno l’accordo stretto dal governo con le autorità europee, la sterlina potrebbe indebolirsi o rafforzarsi. Nel Regno Unito si parla della sconfitta politica più bruciante in 95 anni. Secondo le previsioni di ING, è più facile che il valore della sterlina salga, tuttavia se si arriverà al 29 marzo senza un accordo (scenario ‘no-deal’) la divisa britannica crollerà (vedi tabella sotto). Altrimenti, l’articolo 50 potrebbe essere rimandato e l’accordo riscritto. Addirittura si potrebbe anche indire a un secondo referendum.

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