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Borsa Usa: Wall Street apre in picchiata tra petrolio e coronavirus

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Dopo le aperture in profondo rosso per le Borse europee, schiacciate dal crollo del petrolio dopo il nulla di fatto dell’Opec+ e dalla paura per la diffusione sempre più ampia del coronavirus, anche Wall Street trema.

Wall Street: in avvio stop alle contrattazioni

Alla borsa di New York in avvio sono scattati gli stop alle contrattazioni dopo che l’indice S&P ha toccato un calo del 7% e poi alla riapertura l’indice segna un calo del 5%. La sospensione temporanea degli scambi a Wall Street è stata la prima dal dicembre 2008. Alla riapertura degli scambi Wall Street  si conferma in forte calo. Il Dow Jones perde il 7,53% a 23.920,31 punti, il Nasdaq cede il 7,17% a 7.963,52 punti, lo S&P 500 lascia sul terreno il 7,22% a 2.757,77 punti.

La mossa dell’Arabia Saudita di aumentare la produzione di petrolio in modo significativo dopo il crollo dell’accordo di taglio delle forniture dell’OPEC con la Russia ha mandato in tilt i mercati finanziari globali già nel panico per l’impatto dell’epidemia di coronavirus. Il greggio ha registrato il suo giorno peggiore da quasi tre decenni a questa parte, mandando le major petrolifere come Chevron ed Exxon in calo di oltre il 9%.

A pesare sul listino americano, come su quelli del resto del mondo, anche l’emergenza coronavirus. Sono saliti a 546 i casi di contagio dal Covid-19 negli Stati Uniti. California, lo stato di Washington e New York hanno finora il numero maggiore di casi e decessi.

Tonfo anche per Hong Kong (4,23%), Shanghai (-3,01%) e Shenzhen (-3,79%). Prosegue il crollo di Piazza Affari, che viaggia vicino ai minimi di giornata con l’indice Ftse Mib in calo di oltre l’11%.