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Borsa Usa, BofA: segnale di vendita è già scattato

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“Il più grande segnale di vendita in cinque anni è stato innescato”, ha avvisato Bank of America Merrill Lynch dopo che lo scorso venerdì 26 gennaio l’S&P 500 ha raggiunto il record assoluto. L’indice allargato di Wall Street è aumentato del 6% quest’anno e ha registrato la sua striscia temporale più lunga senza segnare mai una fase di correzione del 5%.

L’indicatore del sentimento di mercato “Bull & Bear” della banca ha registrato il segnale di vendita maggiore dal 2013, balzando dal 7,9 all’8,6 trainato da afflussi di raccolta record, dall’indicatore di appetito al rischio degli hedge fund rialzista e dalla misura dell’ampiezza dell’indice azionario globale. La corsa alle attività rischiose è testimoniata dal record di flussi su fondi azionari registrati nella settimana che si è conclusa il 26 gennaio con gli investitori che hanno versato 33,2 miliardi di dollari in titoli azionari al 24 gennaio.

L’indicatore “Bull & Bear” ha previsto con precisione 11 correzioni su 11 dal 2002 ma c’è chi sottolinea che nel marzo 2013, l’ultima volta in cui il segnale di vendita è stato così alto, l’S&P 500 ha continuato a guadagnare mettendo a segno un rally del 19% nei successivi 12 mesi. “Mentre rimaniamo rialzisti per l’anno nel suo insieme, ora l’azionario sta cominciando a sembrare un po’ troppo spumeggiante per i nostri gusti”, ha rimarcato Bank of America Merrill Lynch.

Gli strateghi della banca prevedono un calo dell’S&P 500 a 2.686 punti entro la fine del primo trimestre. I segnali di sentimento potrebbero essere meno rilevanti, hanno osservato da BofA, in un mondo in cui le azioni sono aumentate più in alto grazie alle iniezioni straordinarie post-crisi delle banche centrali di liquidità nei mercati globali.