Mercati

Borsa Milano stretta nella morsa dei sell, chiude a -3,2%

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Milano – Le borse europee concludono la prima seduta della settimana in pesante ribasso, sulla scia delle flessioni che hanno interessato i mercati asiatici e, in generale, adeguandosi al forte clima di avversione al rischio.

A Piazza Affari i cali sono molto pesanti con il Ftse Mib che arriva a perdere fino al 3,5%, per poi ridurre lievemente ribassi nel finale a -3,17%; si sono allontanati di poco i minimi di seduta anche a Londra (-2,03%). Francoforte fa -2,56% e Parigi lascia sul terreno il 2,44%. l’indice di riferimento Eurostoxx 50 chiude a -2,43%.

Il problema dell’Italia e della decisione sul rating che Moody’s ha rinviato al mese prossimo, rimane. L’agenzia ha sottolineato che concludera’ la sua review sul debito italiano a ottobre, quando dovrebbe prendere in considerazione le ultime misure fiscali, dopo aver sottolineato che “quest’ultima manovra indebolisce ulteriormente regioni e province”.

Proprio il posticipo della decisione alimenta però il clima di incertezza sull’azionario e sull’obbligazionario italiani. Investitori snervati, incerti su quello che sta per accadere – o non accadere – all’Italia: e il risultato è che lo spread BTP/Bund è arrivato oggi a salire di nuovo, fino a 385 punti.

Grecia sempre in primo piano, dopo che l’incontro dei ministri finanziari in Polonia si è concluso con un nulla di fatto, nonostante il coinvolgimento dell’America, accentuato dalla presenza di Timothy Geithner, segretario del Tesoro. Il ministro greco delle Finanze Evangelos Venizelos ha cercato di fare il punto della situazione, attraverso una teleconferenza con la troika (associazione che rapppresenta Ue-Bce e Fmi). Ma lo spettro default continua ad agitare il mondo intero e i rendimenti sul debito greco a due anni sono balzati al 61,37%.

Tornando a Piazza Affari, l’epilogo della giornata si conferma così negativo. Unicredit, che aveva messo a segno un rialzo superiore al 2% in mattinata, cede lo 0,49%, Intesa SanPaolo -3,13%, Mps -1,86%, Banca Popolare di Milano -1,08%; ma i sell off colpiscono soprattutto gli industriali, e in particolare i titoli della galassia Fiat, come Exor (-3,43%), Fiat Industrial (-4,08%), e Fiat (-3,11%). Ancora peggio fa Pirelli, che lascia sul terreno più del 4,5%. Male anche i titoli Mediaset e Mediolanum (-4,5% circa). Stm lascia sul campo il 4% circa e soffre anche Generali, con un calo vicino al 3%.

Questa settimana avrà appuntamenti cruciali: in calendario la riunione della Fed, che inizierà domani e che si concluderà dopodomani con le decisione di politica monetaria dell’istituto.

L’avversione al rischio porta gli investitori a posizionarsi sui Bund tedeschi, con i rendimenti decennali che scendono fino all’1,81%. Così come
l’azionario, soffre anche l’euro.

“La debolezza dell’euro è legittima e giustificata – ha avvertito in una recente intervista a Bloomberg Sean Callow, strategist senior del mercato valutario presso Westpac Banking, la seconda banca in Australia – L’amara realtà è che la Grecia non riuscirà a ripagare in pieno i suoi debiti e tutti i vari tentativi di mettere cerotti sulla ferita non risolveranno la situazione”. La moneta unica incrementa le perdite sul dollaro e perde l’1,10%, a quota $1,3641, scendendo anche nei confronti del franco svizzero a 1,2057 (-0,20%). Giù anche il rapporto euro/yen a 104,24(-1,6%).

RAPPORTO UNICREDIT, TITOLI SOTTO I RIFLETTORI

Focus su Generali che dovrebbe chiudere il 2011 con un risultato operativo di EUR4,5 mld, raggiungendo la parte alta del range fissato nei target comunicati al mercato fra EUR4 e EUR4,7 mld. E’ quanto si legge nella Lettera all’investitore pubblicata nell’inserto Affari&Finanza di La Repubblica. I premi dovrebbero collocarsi intorno a EUR74 mld, di cui EUR51 mld nel Vita.

Intesa Sanpaolo(EUR1,022): ritiene validi gli obiettivi del piano industriale annunciato lo scorso aprile nonostante le condizioni di mercato difficili.

Juventus(EUR0,9335): la società ha chiuso l’esercizio al 30 giugno con una
perdita di EUR95,4 mln in rialzo rispetto al rosso di EUR11 mln di un anno
fa; i ricavi sono pari a EUR172,1 mln da EUR219,7 dell’esercizio 2009-2010.

Stm(EUR4,948): secondo il presidente e AD Bozzotti, il gruppo riuscirĂ  a
portare la jv con Ericsson Telephone al profitto nella seconda parte dell’anno. Sul fronte delle acquisizioni, il manager dice che la priorità per Stm è di realizzare fusioni o acquisizioni al di fuori dell’Europa con focus primario negli Usa e in Asia.