MILANO (WSI) – Borsa Milano in ripresa dopo la scia negativa degli ultimi giorni, culminata alla vigilia con una flessione -3%. Stoxx 600 in rialzo dopo aver perso -5,1% nelle ultime cinque sessioni, azzerando più della metà del rally scatenato con l’accordo tra la Grecia e i creditori. A sostenere l’indice i titoli di produttori di materie prime, che recuperano terreno dopo aver ceduto -11% nell’ultima settimana.
Nel finale, l’indice Ftse Mib registra un rialzo del 2,27% a 23.328 punti. Il benchmark europeo FTSEurofirst 300 avanza dell’1% circa. Nel resto d’Europa, hanno recuperato un punto percentuale Francoforte (+1,06%) e Parigi (+1,01%), mentre Londra si e’ fermata a +0,77%
Sul mercato dei titoli di stato, lo spread Italia-Germania a 10 anni scende -2,75% a 116,96 punti base, con i tassi sui BTP decennali -0,30% all’1,88% e i tassi sui Bund decennali tedeschi che fanno +3,24% allo 0,70%.
Resi noti i risultati dell’asta, con cui il Tesoro italiano ha collocato BTP con scadenza nel 2026: in rialzo i rendimenti, saliti di 12 punti base, a fronte di un bid to cover a 1,79.
Notizie poco confortanti dal fronte economico italiano, con l’Istat che ha comunicato che nel mese di luglio si è verificata una forte frenata dell’indice della fiducia dei consumatori: l’indice è calato a 106,5 contro i 109,3 di giugno e al di sotto dei 108,5 attesi dal consensus. Giù anche la fiducia delle imprese, con l’indice composito sceso a 104,3 da 104,7 di giugno.
Coldiretti ha poi precisato che il calo a livelli record del mese ha “bruciato” ortaggi e frutta, provocando un crollo del 7% dei prezzi pagati alle aziende agricole, conpunte del 19 per cento per la frutta e del 10 per cento per la verdura.
In generale, le perdite di ieri hanno ridotto i guadagni del mese di luglio dell’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx Europe 600 Index a +1,2%; più che dimezzati i guadagni che il listino aveva incassato dopo l’accordo della Grecia con i creditori. Il rialzo rimane comunque il più sostenuto su base mensile dallo scorso mese di marzo.
FCA in ripresa con +3,4% dopo il tonfo della vigilia relativo alla multa record imposta dagli Usa all’azienda automobilistica. Il titolo viaggia al di sopra dei 13 euro, soglia sfondata al ribasso nella sessione di ieri.
Positivi i bancari, con il paniere italiano in rialzo del 2,6% a fronte del +1,4% del comparto europeo. Mediobanca, Banco Popolare e Ubi mettono a segno guadagni tra il 3,7 e il 3,8%.
Luxottica chiude con un +3,4% sulla scia della trimestrale che ha innescato una serie di revisioni al rialzo dei target price da parte dei broker. I dati sono solidi ma il valore delle azioni è già piuttosto elevato, sottolineano i trader. Rimbalzano gli altri titoli legati al lusso.
Brilla Mediaset con un rialzo del 4,1%, in recupero dopo il calo di ieri. Piatta Stm in un comparto tecnologico che è l’unico tra i settori europei con il segno negativo.
Almeno 170 società i cui titoli sono scambiati sullo Stoxx 600 comunicheranno i loro bilanci da qui fino alla fine della settimana, con gli analisti che stimano, stando a quanto riporta Bloomberg, una crescita dei profitti +6,7% per quest’anno.
In generale, gli acquisti interessano le utility, con l’indice Ftse Italia All Share Utilities che balza oltre +1%. Prosegue fino a settembre la discussione sulla riforma della tariffazione elettrica, sulla scia del recepimento della direttiva europea 2012/27/UE “con l’obiettivo di superare la struttura progressiva rispetto ai consumi e adeguare le predette componenti ai costi del relativo servizio, secondo criteri di gradualità ”.
In Asia, Shanghai ancora in rosso, con il listino in perdita -1,61% dopo il tonfo -8,5% della vigilia, che si è confermato market mover per l’azionario a livello globale, scatenando i timori sul peggioramento dei fondamentali della seconda economia del mondo. Hong Kong +0,93%, Tokyo debole con -0,10%, Sidney -0,09%.
Sul valutario, l’euro l’euro e’ tornato sotto quota 1,11 dollari ed e’ indicato a 1,1049 (da 1,1123 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 136,45 yen (137,02), mentre il rapporto dollaro/yen e’ a 123,55 (123,19). Euro/franco svizzero -0,21% a CHF 1,0654, euro/yen -0,12% a JPY 136,50. Euro/sterlina -0,63% a GBP 0,7082.
Tra le materie prime, i futures sul petrolio con scadenza a settembre in rialzo, del 2,03% a 48,35 dollari al barile. Brent -1,46% a $52,69. Oro -0,21% a $1.094,60. Argento +0,10% a $14,62. (Lna-mt)