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Borsa Milano in rimonta e spread in forte calo a 366 punti base

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Milano – Colpo di reni per la Borsa di Milano, che nel finale incrementa gli acquisti e vede il Ftse Mib salire +0,62% in area 16.491 punti. Il listino si conferma il migliore tra le maggiori piazze finanziarie e vede brillare il titolo Unicredit, che arriva a volare di quasi il 5%.

Riguardo alle altre piazze finanziarie Londra cede il meno 0,21%, Francoforte -0,35%, Parigi si risolleva con +0,10%, Madrid -0,64%, Atene +2,19%. Oggi l’indice di riferimento Eurostoxx 600 ha perso terreno per la seconda sessione consecutiva. Da segnalare comunque che, dagli inizi dell’anno, la performance è stata di +7,6%.

Lo spread Italia-Germania è ora in ribasso di quasi -3% a 366 punti base, a fronte di un rendimento dei BTP decennali che cala dello 0,5% al 5,61%.

Sul Ftse Mib, da segnalare le banche colpite dal downgrade di Fitch: resiste molto bene Intesa SanPaolo +1,24%, Ubi Banca +0,51%, Banco Popolare -1,64% e anche MPS -1% dopo un avvio positivo. Riducono le perdite anche BPM -0,28% e Mediobanca -0,24%, mentre Unicredit continua a salire con +4,88%. Tra i titoli di altri settori, forti vendite su Impregilo -4,77%. Male anche Stm -1,81%, Ferragamo -2,67%, Pirelli -1,40%, Finmeccanica -1,66%, Fiat Industrial -0,90% e Fiat vira in territorio positivo con +0,40%.

L’iniziale euforia legata alla maxi operazione di fusione tra i colossi minerari
Glencore e Xstrata, che darà vita a un gigante da $90 miliardi ha lasciato il posto alla consapevolezza dei problemi che continuano ad affliggere l’Eurozona.

L’attenzione è tornata sulla Grecia, incalzata sempre di più dall’Unione europea, che fa notare come il tempo sia scaduto e come il paese, a questo punto, debba scegliere la strada o delle riforme o del default. Un’intesa tra il governo e i partiti è fondamentale per lanciare misure di austerity che il paese ellenico deve assolutamente adottare, se vuole ricevere nuovi aiuti finanziari per un valore di 130 miliardi di euro.

“La tragedia greca domina le notizie – afferma in una intervista a Bloomberg Viola Stork, analista presso Heklaba Landesbank Hessen-Thueringen a Francoforte – Le consultazioni senza successo tra l’esecutivo e i partiti sulle misure di austerity che sono necessarie alimenta la paura di un default” del paese.

Ma non è solo la Grecia ad aver preoccupato oggi gli investitori. I risultati di bilancio della banca svizzera UBS, che nel quarto trimestre dell’anno ha assistito a un tonfo degli utili pari al 76%, non fanno altro che dimostrare come la crisi dei debiti sovrani europei continui a intaccare la redditività del sistema finanziario europeo.

A pesare sui profitti della prima banca svizzera è stata la divisione di investment banking, che ha sofferto la seconda perdita consecutiva su base trimestrale. Tra l’altro, il nuovo amministratore delegato Sergio Ermotti sta proprio riducendo le dimensioni dell’unità di investment banking, sia per i requisiti di capitale più severi sia per l’impatto che arriva direttamente dalla crisi.

Intanto, analizzando i risultati del colosso Dirk Becker, analista presso Kepler Capital Markets, che ha un rating “reduce” su UBS, ha affermato che la banca “ha di fatto lanciato un profit warning per il primo trimestre”. Ancora, ha aggiunto secondo quanto riporta Bloomberg, “non vedo come l’istituto possa venir fuori dal dilemma strategico, che lo vede alle prese con un fatturato insufficiente a sostenere lo staff della divisione di investment banking. Non basterà tagliare gli asset rischiosi”.

I numeri di Ubs parlano da soli: gli utili netti sono scesi a 393 milioni di franchi svizzeri dagli 1,66 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Gli analisti intervistati da Bloomberg avevano previsto in media profitti per 721 milioni di franchi.

Detto questo, a Piazza Affari, complice anche l’ottimismo per il futuro di Unicredit, gli acquisti tornano nel finale a interessare i bancari (anche se non tutti). Aiuta poi sicuramente il forte calo dello spread.

Sul fronte valutario, l’euro balza nei confronti del dollaro dello 0,95% a $1,3257. La moneta unica avanza nei confronti del franco svizzero a CHF 1,2094 (+0,26%), mentre contro lo yen guadagna l’1,35%, a JPY 101,86.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio cambiano rotta e salgono dell’1,90% a quota $98,75 al barile, mentre le quotazioni dell’oro scambiano a $1.739 l’oncia (+0,82%).

RAPPORTO UNICREDIT: BORSE EUROPEE
I risultati deboli di UBS e ArcelorMittal hanno riacceso i timori sulle prospettive degli utili societari, con la crisi della Zona Euro che rischia di portare l’Area in recessione. Questa mattina UBS ha parlato di un primo trimestre 2012 debole a causa dell’incertezza sulla Zona Euro, dopo aver diffuso utili del quarto trimestre inferiori alle attese.

In linea con le attese i risultati 2011 del colosso minerario Xstrata , mentre indicazioni confortanti sono arrivate da BP, una delle maggiori compagnie petrolifere europee, che ha annunciato di avere chiuso il quarto trimestre con utili in aumento a USD7,7 mld rispetto ai USD5,6 mld registrati nell’analogo periodo nel 2010.

Sul fronte Grecia, l’Europa ha indicato la scadenza del 15 febbraio per
l’approvazione dell’accordo sul Paese, che deve ottenere il via libera di Eurozona, Bce e Fmi. Oltre tale data sarebbe complicato adempiere a tutte le incombenze formali del piano di swap dei titoli di Stato greci in tempo per il 20 marzo, quando Atene sarà chiamata ad onorare consistenti scadenze debitorie.

RAPPORTO UNICREDIT: TITOLI PIAZZA AFFARI
Focus sulle banche dopo che ieri sera a mercati chiusi l’agenzia di rating Fitch ha annunciato di aver tagliato il rating di lungo termine su Montepaschi e Banco Popolare a ‘BBB’ dal precedente ‘BBB+’, su Iccrea Holding e Ubi Banca a ‘BBB+’ da ‘A-’ e su Intesa Sanpaolo ad ‘A-’ da ‘A’. Giudizio confermato ad ‘A-’ per Banca Popolare di Sondrio e Banco di Desio e della Brianza.

Occhi puntati anche su Banca Generali, che ha realizzato nel mese di
gennaio una raccolta netta complessiva pari a EUR245,0 mln. Si tratta del migliore risultato di gennaio dal 2006. Anche se la maggior parte del risultato continua ad essere rappresentata dalla raccolta del risparmio non gestito, il gestito registra una crescita a EUR88,0 mln rispetto ai EUR12,0 mln del dicembre 2011.

Intesa Sanpaolo (EUR1,527) : la banca ha annunciato un buyback di titoli
subordinati Tier 1 fino a EUR3,75 mld di valore nominale.

Terna (EUR2,758) : ha reso noto che la data del Cda prevista per l’esame e la divulgazione dei dati economico-finanziari relativi al bilancio consolidato, progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2011 e della proposta di destinazione degli utili è stata anticipata dal 30 al 20 marzo.

Costruzioni: il governo punta a rendere disponibili, entro l’anno in corso, EUR60,0 mld per le opere pubbliche, ha detto il ministro dello Sviluppo,
Corrado Passera.