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Borsa Milano giù, Fitch positiva su Monti. Bce acquista Btp

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Milano – La borsa di Milano chiude le contrattazioni in territorio negativo, fallendo il tentativo di recupero messo in atto sul finale. Il Ftse Mib cede l’1,43%. I listini europei, in generale, rimangono condizionati dal report di Fitch sulle banche americane e dunque dall’annoso problema della crisi dei debiti sovrani. Londra fa -1,5%, Francoforte -1%, Parigi -1,4% e Madrid -0,62%.

Intanto, grazie al nuovo intervento della Bce sul secondario (acquistati bond italiani), l’euro si rafforza, risalendo dai minimi di cinque settimane contro il dollaro, mentre i rendimenti dei bond italiani hanno invertito la tendenza. Due fonti informate sui fatti hanno riferito a Reuters che l’istituto di Francoforte ha comprato altri Btp.

Ma i rumor non si sono fermati qui. Secondo indiscrezioni stampa, per ora non confermate, la Bce starebbe prendendo in considerazione l’ipotesi di fornire finanziamenti al FMI, che il fondo poi utilizzerebbe per i piani di aiuto ai paesi piu’ vulnerabili dell’area euro.

In mattinata moneta unica e bond francesi e dell’area periferica sono stati messi sotto pressione dalla delusione per l’esito delle aste di titoli di stato emessi dal Tesoro di Madrid e Parigi. Ma poi sui mercati dei titoli di stato europei, il sentiment e’ nettamente migliorato.

Merito anche del discorso del nuovo premier incaricato Mario Monti, che ha parlato oggi per la prima volta al Senato, illustrando i punti della strategia del suo governo, che puntano non solo al rigore ma anche alla crescita. Un buon giudizio sull’esecutivo italiano è arrivato da Fitch, che ha affermato in una nota che “il nuovo governo Monti potrebbe sorprendere positivamente gli investitori”.

E così, sul mercato dei bond italiani, pur rimanendo su livelli elevati che renderanno difficile per l’Italia il ripagamento del debito, i rendimenti sui decennali scendono sotto la soglia del 7% e si attestano al 6,794%. I prezzi dei bond con scadenza settembre 2021 si attestano in chiusura a 86.140 (+1.122). Quanto allo spread, dopo essere arrivato in mattinata a balzare fino a 545, a fine seduta fa segnare 491 punti base.

Migliora anche la situazione degli altri bond europei. Dopo aver superato quota 500 punti a causa dell’esito disastroso dell’asta spagnola, lo spread Spagna/Germania torna su quota 460 punti.

La tensione si allenta anche sui titoli di stato francesi. Lo spread Francia/Germania, dopo aver testato il record sopra la soglia dei 200 punti, ora scambia a 172 punti base.

Il Ftse Mib riesce inoltre a controllare frenare le vendite. Tra i titoli bancari, Unicredit +0,67%%, Ubi Banca solida con +5,5% MPS -1,46%, Banco Popolare +0,10%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna -2,3%, Intesa SanPaolo -0,57%. In rialzo Enel Green Power +0,91%, Eni +0,13%, Luxottica +0,88%.

Sullo sfondo, tuttavia, il timore è sempre più quello di una forte crisi di liquidità, in realtà già in atto, e di un credit crunch.

Non si può non far riferimento, a tal proposito, allo stesso caso Unicredit, visto che l’istituto di Piazza Cordusio sarebbe pronto a bussare alla pirta della Bce per chiudere che anche le altre banche italiane abbiano un maggiore accesso ai suoi fondi. Non solo: secondo Moody’s, ormai i titoli di debito della banca vengono scambiati come se fossero al livello junk.

Sul fronte del mercato valutario, l’Euro rimane positivo sul dollaro (+0,38%), a $1,3506. La moneta unica sale ancora nei confronti del franco svizzero a CHF 1,2392 (+0,12%), mentre contro lo yen guadagna lo 0,31% a JPY 103,96.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio rimangono in territorio negativo incrementando le perdite e scendendo dell’1,85%, a $100,69 al barile. In calo anche le quotazioni dell’oro, che cedono il 2%, a $1.738,90 l’oncia.