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Borsa Milano giù: si intensificano timori debito, vola spread (+6,7%)

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Milano – Termina in territorio negativo la seduta delle borse europee, che guardano al mancato annuncio sull’erogazione di nuovi finanziamenti a favore della Grecia e all’allarme default non ancora rientrato, diversamente da quanto si sperava. In realtà, le vendite non risparmiano l’intero azionario globale, con l’indice MSCI All-Country Index che ha ceduto fino a -1,4%, riportando la flessione più forte dallo scorso 14 dicembre, dunque in quasi due mesi.

Il Ftse Mib chiude sui minimi di giornata in calo dell’1,76%, sfondando al ribasso quota 16.400 punti. Riguardo alle altre piazze finanziarie, Londra -0,66%, Francoforte -1,3%, Parigi -1,32% L’indice di riferimento Eurostoxx 50 cede -1,5%. In generale, l’azionario europeo è stato messo sotto pressione per la quarta volta in cinque giorni.

Nonostante l’intesa tra esecutivo di Atene e partiti di coalizione raggiunta ieri, l’Ue vuole aspettare ancora prima di rendere ufficiale il piano di bailout da 130 miliardi di euro necessario per salvare il paese.

In particolare il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha affermato che mancano alcuni elementi per decidere su nuovi fondi al paese e che per questo motivo riconvocherà mercoledì prossimo i ministri delle Finanze dell’eurozona.

E non sono sicuramente di buon auspicio le parole del ministro tedesco delle Finanze Jean-Claude Juncker, che sottolinea che il piano di austerity greco non è sufficiente a riportare il debito greco al 120% del Pil nel 2020. Il cancelliere tedesco Angela Merkel, intanto, lancia un allarme affermando che un eventuale fallimento dell’economia ellenica avrebbe “conseguenze incalcolabili”.

Il mondo segue attentamente l’esplosione della rabbia ellenica. Il principale sindacato delle forze di polizia del paese vuole spicca un mandato di arresto per le autorità Ue e Fmi. La tensione sociale è al limite.

In questo contesto, torna la tensione sul mercato dei titoli di stato italiani, con lo spread Italia-Germania +5,82% a 363,55 punti base, a fronte di un rendimento in crescita al 5,58%. Euro altra vittima dei timori relativi alla Grecia: la moneta unica perde sul dollaro -0,72%, a $1,3186. Nei confronti della valuta giapponese, cede lo 0,78%, a 102,37 yen. Dollaro/yen -0,05% a 77,63.

L’intensificarsi delle tensioni sulle condizioni in cui versano i debiti sovrani è dimostrata anche dal trend dell’indice Markit iTraxx SovX Western Europe, che misura i credit default swap – ovvero l’andamento dei contratti per assicurarsi contro il rischio default di un paese – relativi a 15 stati: tale indice è salito di 8 punti a quota 330.

“Per molti giorni e settimane, ci siamo sentiti dire che le trattative (riguardo alla Grecia) sarebbero terminate presto – ha commentato a Bloomberg Yves Maillot, responsabile degli investimenti presso Robeco Gestions a Parigi – Ma la situazione sembra ingessata su ogni fronte, e i grandi paesi europei dovranno andare a cercare nelle loro finanze per aiutare la Grecia”.

Philippe Gijsels, responsabile della divisione di ricerca presso BNP Paribas Fortis Global Markets, dichiara poi sempre a Bloomberg, nel corso di una intervista telefonica: “I mercati sono stati un po’ ciechi verso i rischi che permangono nel sistema”.

Guardando ai titoli scambiati sul Ftse Mib, lo stop agli acquisti riguarda le banche. Banco Popolare -2,68%, MPS torna positiva con +1,44%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna -3,12%, BPM -2,66%, Unicredit -3,88%, Ubi Banca -4,46%, Intesa SanPaolo -3,42%. Tra gli altri titoli in rosso Mediaset -1,70%, Exor -1,96%, Fiat -3,32%, Fiat Industrial -1,22%; tra i segni positivi Diasorin +1,62%, Luxottica +1,46% e Impregilo +1,05%.

Sul fronte aziendale, si guarda anche agli utili di Barclays, con la banca britannica che ha affermato che gli utili dell’intero anno sono scesi del 16%, a causa della flessione che ha colpito il fatturato della divisione di investment-banking. Giù anche il titolo Saab, dopo che il bilancio ha disatteso le stime degli analisti. Da segnalare comunque che l’indice Stoxx Europe è ancora in rialzo del 7,4% dagli inizi del mese.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio cedono l’1,51%, a $98,33 al barile, mentre le quotazioni dell’oro scambiano a $1.719,30 l’oncia (-1,26%).

RAPPORTO UNICREDIT: FOCUS SU PIAZZA AFFARI

Montepaschi: Mediobanca ha smentito le voci di mercato che le attribuivano il collocamento di titoli dell’istituto senese. La Fondazione Mps ha negato di essere venditrice. Il Cda ha cooptato Mario Delfini in sostituzione
del dimissionario Francesco Gaetano Caltagirone. Lo ha annunciato lo stesso
istituto senese in una nota.

Occhi puntati anche su Mittel, che ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2011/12 con un utile netto consolidato di EUR16,4 mln, in miglioramento rispetto al rosso di EUR0,2 mln di un anno fa. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2011 era pari a EUR20,1 mln dai EUR91,5 mln del corrispondente periodo dell’esercizio precedente.

Impregilo (EUR2,472): il prossimo Cda della holding che opera nelle autostrade, secondo quanto riferito da una fonte vicina al dossier, prenderà
una decisione definitiva su Igli. Al momento, l’orientamento è cedere la
partecipazione al gruppo Gavio.

Generali (EUR12,17) : l’esposizione della compagnia triestina alla Grecia è contenuta ed è prematuro dire se la società parteciperà allo swap sul debito ellenico, elemento compreso nel secondo pacchetto di salvataggio per il
Paese. Lo ha detto il presidente Gabriele Galateri di Genola.

RAPPORTO UNICREDIT: SENTIMENT SU BORSE EUROPEE

Gli operatori mostrano preoccupazione sull’intesa raggiunta dalla Grecia: in particolare l’entità dei tagli non è bastata all’Ue che ha rinviato il via libera agli aiuti. Il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha detto che il parlamento greco deve ratificare il pacchetto di aiuti e che, entro mercoledì prossimo, devono essere identificate riduzioni di spesa per ulteriori
EUR325,0 mln.

Focus sui conti societari: Barclays ha comunicato che il suo utile netto è calato nel 2011 del 16% a GBP3,0 mld, sotto le attese degli analisti di GBP3,27 mld. Sui conti della banca britannica ha pesato il declino dei ricavi della sua unità dell’investment banking. Il Core Tier 1 ratio è aumentato su base annua dal 10,8% all’11%. Barclays ha annunciato che non sarà in grado di raggiungere il suo obiettivo di una redditività del 13% entro il 2013.

Il CEO Robert Diamond indica in una nota che le condizioni dell’economia sono peggiorate ultimamente più del previsto. Diramati anche i conti di Total (vd. sotto) e Michelin.

Banche: l’Eba, al termine di una riunione del consiglio di sorveglianza, ha comunicato che i 31 istituti che devono migliorare i ratio patrimoniali lo
faranno quasi esclusivamente attraverso l’adozione di misure dirette. L’istituto ha puntualizzato che le azioni delle banche richieste dall’Eba non stanno incidendo negativamente sull’erogazione di credito all’economia reale.

Total (EUR41,145) : ha archiviato il 4Q11 con un utile netto in rialzo a
EUR2,73 mld dai EUR2,56 mld del 4Q10, sopra le attese di una salita meno corposa a EUR2,72 mld, mentre i ricavi sono saliti del 18% a EUR47,49 mld. Per il 2012 la compagnia petrolifera francese prevede investimenti netti per USD20,0 mld rispetto ai USD22,0 mld dello scorso anno.