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Borsa Milano chiude in volo, Ftse Mib +2,82% dopo Bce, euro sprofonda

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MILANO (WSI) – Piazza Affari chiude in forte rialzo e migliore in Europa. I mercati hanno iniziato a correre dopo la decisione della Bce di una nuova sforbiciata ai tassi di interesse e Milano ha assistito ad un vero e proprio sprint nel finale.

In particolare lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco scende sotto 140 punti ai minimi da inizio giugno, con un rendimento del titolo italiano che tocca il nuovo minimo storico al 2,31%. Si rafforza il trend positivo a Piazza Affari.

L’indice Ftse Mib chiude con un guadagno del 2,82% a quota 21.419 punti. La Borsa di Parigi chiude la seduta in netto rialzo. L’indice Cac 40 sale dell’1,65% a 4.494,94 punti. Chiusura in deciso rialzo per la Borsa di Francoforte, con l’indice Dax in progresso dell’1,02% a 9.724,26 punti.

Euro in calo sul dollaro dopo le nuove misure espansive decise dalla Bce (taglio del tasso di politica monetaria (Refi) allo 0,05% e l’annuncio dell’avvio di operazioni di quantitative easing su Abs e covered bond). La moneta unica è scesa fino a 1,2935, livello minimo da luglio 2013. In calo anche euro/yen a 136,60, soglia di supporto.

La Bce ha abbassato i tassi a breve di riferimento allo 0,05% dal precedente 0,10, si tratta del nuovo minimo storico assoluto. La Banca centrale europea ha anche tagliato il tasso di deposito in negativo a -0,02%.

Il taglio del tasso a breve, benchmark del mercato, a 0,05%, e’ arrivato a sorpresa e cio’ dimostra l’urgenza di intervenire per stimolare la crescita economica, in stallo in tutta Europa e per allontanare il pericolo della deflazione. Il taglio era stato previsto da appena 6 dei 57 economisti sentiti da Bloomberg News in unn recente sondaggio.

“Il taglio non era prevedibile e unito all’annuncio del prossimo acquisto di abs e covered bond sono notizie molto positive per i mercati”, osserva un trader.

La Banca Centrale Europea, per l’esattezza il suo board di 24 membri presieduto da Mario Draghi, si e’ spaventata della recessione in Italia che dura da 36 mesi, dello stallo in Francia e del calo del Pil anche in Germania.

La Banca centrale europea ha annunciato durante la conferenza stampa di aver rivisto al ribasso le previsioni di crescita economia dell’area euro sul 2014 e 2015, mentre ha ritoccato al rialzo quelle sul 2016. Ora per l’anno in corso si stima un più 0,9 per cento del Pil, sul 2014 un più 1,6 per cento e sul 2016 un più 1,9 per cento. I nuovi dati sono stati riferiti dal presidente Mario Draghi. Le stime di tre mesi fa indicavano più 1 per cento sul 2014, più 1,7 per cento sul 2015 e più 1,8 per cento sul 2016.

Il taglio dei tassi arriva tre mesi dopo lo storico pacchetto di stimoli della Bce e due settimane dopo che Draghi ha segnalato di essere pronto ad agire di nuovo. Potrebbe inoltre svelare misure aggiuntive per allentare ulteriormente la politica monetaria come un programma di acquisti di ‘asset-backed securities’ o un piano più ampio di allentamento che però rischia di dividere i mberi del consiglio direttivo.

Titoli a Piazza Affari
Corrono i bancari i primi a risentire in positivo del del restringimento dello spread: i big Unicredit e Intesa Sanpaolo salgono rispettivamente del 5,09% e del 5,58%. Rialzi superiori al 4% anche per le popolari, con il BANCO POPOLARE che sale del 4,4% ed MPS del 4,66%.

Bene anche il settore dell’energia, in particolare Enel che guadagna il 2,61%. Oggi l’AD, Francesco Starace, ha detto che Enel deciderà entro l’anno le modalità con cui rendere più appetibile il titolo della controllata spagnola Endesa e pagherà nel 2014 il dividendo straordinario legato alla cessione delle attività in Sud America.

Eni cresce dell’1,87%, mentre nel comparto trascurata solo Saipem che cede lo 0,45%.

Fiat guadagna l’1,39% in scia del rialzo di ieri sui dati sulle immatricolazioni di auto negli Usa. I numeri di oggi sul recesso ribadiscono quelli diffusi a fine agosto che indicano richieste inferiori ai 500 milioni. Fiat a fine agosto ha detto che il processo di opposizione dei creditori, che hanno tempo fine a inizio del mese prossimo, non avrebbe impedito il completamento della fusione intorno alla metà del mese di ottobre.

Mediaset balza del 5,6% dopo che la stampa è tornata a parlare dell’ipotesi di fusione con Telecom Italia. In ogni caso si dovrebbe cominciare a parlarne dopo l’operazione Vivendi in Brasile, dice il Sole. L’acquisizione si prevede sarà finalizzata a metà 2015.

Circa le altre news, secondo gli analisti le banche italiane saranno in grado di superare i test patrimoniali (Aqr), sulla base dei risultati economici già diffusi. Confermate la raccomandazioni ‘outperform’ per Bpm, Banco Popolare (+0,5%) e ‘neutral’ per Intesa, Unicredit.

Tassi di interesse sempre fermi al minimo storico dello 0,50% sulla sterlina. Lo ha stabilito la Banca d’Inghilterra, con una decisione in linea con la attese dei mercati.

Da quando Draghi ha espresso un parere da colomba a Jackson Hole in agosto, il mercato si è convinto che stia per arrivare il momento di un piano di acquisto di titoli di Stato. Se così non fosse gli investitori rimarrebbero delusi e ci sarebbe il rischio di vedere una fase di cali.

Attenzione però: secondo commentatori e analisti sarebbe peculiare vedere la Bce intraprendere azioni ulteriori prima di aver visto i risultati ottenuti dalle misure imposte in precedenza.

Fonti interne alla banca centrale di Francoforte hanno riferito a Reuters la settimana scorsa che un’operazione di QE è “difficile ma non impossibile”.

Occhio anche agli ultimi sviluppi in Ucraina, dove il governo non crede al piano proposto da Putin. Il presidente russo ha proposto 7 condizioni per la tregua.

Sul versante macro, in Francia disoccupazione salita al 10,2% nel secondo trimestre. In Germania arrivano invece buone notizie. Hanno fatto un balzo a sorpresa gli ordinativi industriali a luglio (+4,6%).

Scambiano in calo le borse asiatiche, con l’indice di riferimento che ritraccia dai minimi di un mese.

L’indice MSCI della regione Asia Pacifico scende dello 0,2%, con cinque titoli per ogni tre che cedono quota. Ieri il paniere ha chiuso ai massimi dal 30 luglio. Tokyo paga le prese di beneficio, archiviando la seduta in ribasso dello 0,33%.

Occhio al settore tecnologico dopo i ribassi di Apple di ieri che hanno pesato sul comparto e sul Nasdaq.

Guadagnano terreno invece le valute dei mercati in via di Sviluppo in un momento cruciale in tutto il mondo per le decisioni di politica monetaria, in Giappone, Europa e Inghilterra. La Bank of Japan ha mantenuto invariata la strategia.

[ARTICLEIMAGE] In ambito societario, Samsung Electronics sale per la prima volta in cinque sedute dopo l’uscita di un nuovo prodotto.

Tra le materie prime, scivolano petrolio e oro. I prezzi del greggio Wti scendono a 94,93 dollari il barile. Il metallo prezioso si attesta a 1.273 dollari l’oncia.