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Borsa Milano chiude a +0,4%, euro sotto $1,31. Spread balza a 387

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Milano – La giornata si chiude in maniera positiva per l’azionario europeo, sebbene sotto i massimi toccati in mattinata. A far rallentare la corsa dei listini sono state le notizie giunte dalla Grecia: le autorita’ Ue hanno intenzione di posticipare il piano di aiuti da 130 miliardi di euro ad Atene. Senza il quale la Grecia non riuscirebbe a rimborsare i debiti in scadenza a fine mese. Secondo il ministro tedesco delle Finanze i documenti presentati sono al momento insufficienti.

I dati sul Pil di Francia e Germania sopra le attese hanno sostenuto pero’ la borsa di Milano e le altre piazze europee. L’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,41%, in modesto calo Londra, allineati con Piazza Affari gli altri principali indici del continente.

Nel frattempo, tuttavia, all’indomani dell’l’asta indetta dal Tesoro, che ha visto crollare in particolare i tassi sui bond a tre anni al 3,41%, lo spread tra i titoli decennali italiani e il Bund tedesco e’ salito a 387 punti base, con rendimento dei titoli a 10 anni in rialzo al 5,66%.

Tra i singoli titoli, Monte dei Paschi balza dell’8% dopo la decisione della Fondazione di ridurre di un sesto la partecipazione nella banca. Il settore finanziairo è sostenuto anche dall’ottimismo seguito alla diffusione degli utili del colosso finanziario BNP Paribas, migliori delle stime. Il titolo francese balza +6%.

Riguardo alle altre piazze finanziarie europee, nel dettaglio, Londra fa -0,21%, Francoforte +0,37%, Parigi +0,32%. L’indice di riferimento della regione Eurostoxx 50 +0,1%. Tonfo di Atene.

Intanto, la riunione dell’Eurogruppo sugli aiuti alla Grecia è stata rimandata, e al suo posto oggi si svolgerà una teleconferenza. Sullo sfondo, è palpabile la sfiducia che soprattutto ha la Germania sulla capacità del paese ellenico di adottare misure di austerity capaci di far rientrare il debito.

Altro fattore negativo: il caso Portogallo, che si fa più grave dopo che S&P ha declassato sette banche del paese. La domanda è: il paese sarà per caso la prossima Grecia?

Dall’Italia non arrivano cifre confortanti: il paese è entrato ufficialmente in recessione, come dimostrano i dati sul Pil del quarto trimestre, che è sceso nel quarto trimestre, confermando la fase di due trimestri consecutivi di crescita negativa. Sorprende invece il Pil francese, con il dato preliminare del quarto trimestre che è salito dello 0,2%, contro il -0,2% atteso. Su base annua, la crescita è stata +1,4%. E meglio delle stime è stato anche il Pil tedesco, in calo -0,2% su base trimestrale, ma meglio delle previsioni.

Nonostante le notizie siano nel complesso poco confortanti, i mercati continuano però a salire, confermando la fase di scollamento tra il sentiment degli investitori e la realtà dei fatti misurata da dichiarazioni o da nuovi dati.

Rimanendo sempre in tema titoli di debito, il Portogallo ha comunicato in mattinata di aver collocato un totale di bond a 3,6,12 mesi per €3 miliardi, al di sopra in modo netto rispetto alle stime di €1,5-2 miliardi. In particolare, riguardo ai rendimenti dei titoli a tre mesi, questi sono scesi al 3,845%, contro il 4,068% dell’ultimo collocamento. Il bid to cover è letteralmente volato a quota 10,3, contro i 2,8 precedenti. Riguardo ai titoli a sei mesi, il tasso è sceso al 4,332% rispetto al 4,463% dell’ultimo collocamento, con il bid to cover in lieve flessione, a 2,5 contro i precedenti 2,6. Infine, emessi bond a 12 mesi a un tasso che in media è stato pari al 4,943% rispetto al 5,902% dell’asta più recente e il bid to cover in lieve flessione a 2, rispetto al precedente 2,1.

A Piazza Affari focus sul rally di MPS, dopo che la Fondazione di Siena ha annunciato che cederà una quota pari al 15% della banca che controlla.

Sul valutario l’euro e’ crollato fino al minimo intraday di $1,3065. Nel tardo pomeriggio la moneta unica cede infatti -0,46%, riportando un nuovo minimo della giornata. L’euro cala anche nei confronti dello yen: -0,57%, a JPY 102,32, mentre il rapporto dollaro/yen -0,15% a 78,29.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio avanzano +0,79%, a $101,54 al barile, mentre le quotazioni dell’oro salgono +0,65%, a $1.728,90.