Mercati

Borsa Milano -3,68%, euro ai minimi dal 2010

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Milano – Il vaso di Pandora sta per aprirsi e le banche, che hanno le pance piene di debito sovrano dell’area periferica, rischiano seriamente di farsi trovare impreparate. La Grecia e’ di fatto fallita, a un passo dalla fuoriuscita dall’area euro, provocando cali pesanti per le borse europee, mantenendo gli spread di Spagna e Italia su livelli preoccupanti. Davanti alle autorita’ europee un test ostico: non sara’ semplice decidere come dovra’ avvenire il default pilotato. Intanto in un mese i mercati mondiali hanno accusato 4 trilioni di perdite.

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GRECIA FUORI DALL’EURO

– Il Ftse Mib chiude con -3,68%, sotto quota 13.000. Londra -2,24%, Francoforte -2,24%, Parigi -2,41%. L’indice di riferimento Eurostoxx 50 ha ceduto il 2,5%. Si interrompe cosi’ la due giorni di rally. L’idea diffusa e’ che il business delle societa’ Ue sta tenendo bene, ma che il panorama economico e’ molto complicato. Meglio pertanto rimanere cauti. Solo questo mese la crisi del debito ha fatto perdere ai mercati azionari mondiali $4.000 miliardi.

– Sul fronte economico, l’indice della fiducia dei consumatori italiani e’ scivolato ai minimi dal 1996, cioe’ dall’inizio delle serie storiche. Il valore si e’ attestato a 86,5 in flessione da 88,8. Buone notizie invece sul piano commerciale: in aprile 2012 la bilancia commerciale extra Ue presenta un disavanzo di 904 milioni di euro, in netto miglioramento dai -2.516 milioni di un anno fa.

– Restando in ambito macro, dalle minute della Banca d’Inghilettera e’ emerso che la decisione di manternere invariati i tassi guida e’ stata presa all’unanimita’. Uno dei membri del comitato di politica monetaria ha invece votato a favore di misure straordinarie di quantitative easing. Gli ultimi dati sull’inflazione suggeriscono che al momento non c’e’ bisogno di una manovra di questo tipo.

– Il surplus delle partite correnti nel blocco a 17 e’ stato di 9,1 miliardi di euro il mese scorso.

– A livello tecnico, un superamento eventuale di quota 13.330 per l’indice Ftse Mib potrebbe innescare, secondo i graficisti, qualche acquisto sostenuto di breve in area 14.000-14.300, in un contesto generale pur sempre debole.

– Sul valutario l’euro chiude la sessione europea ai minimi da agosto del 2010, scendendo anche al di sotto della soglia a quota $1,26, e attestandosi a $1,2584 (-0,80%). Anche il dollaro australiano, visto dagli operatori come proxy della crescita mondiale, e’ stato interessato da vendite intense. Negli scambi della notte e’ crollato di oltre un centesimo di dollaro a $0,9782, ai minimi dallo scorso novembre. Riguardo agli altri rapporti di cambio, il dollaro Usa scende nei confronti dello yen dello 0,83% a JPY 79,30, e contro lo yen perde anche l’euro, con il rapporto di cambio euro/yen in forte flessione -1,26% a JPY 99,79.

– BTP: i valori dei differenziali, che secondo i trader sono da interpretare come valori “veri di mercato”, rimangono ben al di sopra di quota 420 punti dopo l’emissione di titoli di stato tedeschi. Il differenziale di rendimento si attesta al momento in crescita a 427,92, +3,99%, mentre il tasso sul decennale italiano e’ al 5,66%, in crescita dell’1,52%.

– Nell’asta di Bund a due anni, il rendimento e’ sceso allo 0,07%, i minimi storici. Il rendimento decennale del BTP a 10 anni vale 5,64% al momento, mentre l’analogo tasso spagnolo si attesta al 6,12%. I livelli degli spread “non sono influenzati dall’intervento della Bce, sono un voto per procura delle paure che ci sono sulle borse”, secondo Alessandro Frigerio di RMJ, societa’ di gestione di risparmio.

– Oltre che la situazione in Grecia, preoccupa anche quella in Spagna. Oggi alle 18 il ministro dell’economia spagnolo, De Guidos, indicherà i termini della ristrutturazione della recentemente nazionalizzata Bankia e annuncerà quanti fondi saranno necessari ancora per sostenerla.

– LE STORIE MARKET MOVER DI GIORNATA

* Spagna: Rajoy chiedera’ aiuti alla Bce (Sharecast)
* Bundesbank parla di uscita della Grecia dall’euro (Bloomberg)
* Il flop dell’Ipo di Facebook (Reuters)
* Cina punta su investimenti privati nell’energia per rilanciare l’economia (Reuters)
* Ocse teme che i problemi dell’Europa compromettano la crescita mondiale (Reuters)
* Il rallentamento della Cina minaccia l’Australia – Banca Mondiale (Herald Sun)
* Gli italiani bocciano i partiti principali alle elezioni amministrative (Financial Times)
* Un’Europa fragile deve cambiare in fretta (The Globe and Mail)
* Piano spagnolo per salvare Bankia, cosa annuncera’ De Guindos (Reuters)
* La Cina deve modificare la sua politica – ricerca del governo (Wall Street Journal)

SETTORI: pesante l’esito della giornata per i titoli bancari scambiati sul Ftse Mib. Banco Popolare -5,35%, MPS -7,65%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna -6,58%, BPM -6,59%, Intesa SanPaolo -4,11%, Ubi Banca -5,29% e Unicredit -3,13%.

– Sell anche sui bancari spagnoli: in questo caso a pesare e’ lo spauracchio di una svalutazione degli istituti. E’ probabile che la Bce sara’ costretta a tornare sul mercato a far sentire ai trader che c’e’ la sua mano anche negli acquisti dei titoli di stato italiani e spagnoli.

– Secondo gli ultimi report e dichiarazioni degli analisti le banche europee, esposte per $1.190 miliardi di debito spagnolo, portoghese italiano e irlandese, sarebbero impreparate a un’uscita di Atene dall’Eurozona. “Un’uscita della Grecia sara’ come un vaso di Pandora”, ha dichiarato a Bloomberg Jacques- Pascal Porta, il cui fondo privato francese Ofi Gestion Privee detiene titoli di BNP Paribas e Deutsche Bank.
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– A livello di singoli, Fiat ha siglato un memorandum di intesa non vincolante per lo sviluppo e la produzione di un nuovo spider a trazione posteriore per i marchi Mazda e Alfa Romeo, basato sull’architettura dell’MX-5 di prossima generazione.

ALTRI MERCATI: L’oro quota in ribasso del 2,30%, a $1.540,40 l’oncia. I futures con consegna luglio sul petrolio Usa al Nymex accelerano al ribasso e perdono -1,43% in area $90,54 al barile.

– La Borsa di Tokyo ha chiuso in calo 1,98%: anche in Asia si fanno sentire i timori per le ripercussioni della crisi dell’Eurozona e di una possibile fuoriuscita della Grecia dall’area euro.

– Le parole di Papademos hanno cancellato qualsiasi speranza di trovare una soluzione che veda Atene ancora nell’area euro e mettono pressione sul dollaro australiano, affossando l’euro (sotto $1,2650). L’ex premier ellenico ha affermato che sono stati presi in considerazione preparativi per un’uscita dall’eurozona. Cio’ ha smorzato l’ottimismo prima del summit Ue di oggi.

SUMMIT UE: al vertice di Bruxelles si decideranno le sorti della Grecia e dell’euro. La Francia continuera’ a opporre resistenza alla Germania, unita con i Piigs nel fronte della crescita. Monti insistera’ ancora nella proposta degli Eurobond, dopo che al G8 ha incassato una mezza vittoria personale, con il progetto per offrire una garanzia coordinata a livello europeo alle banche.

Merkel e la Germania sono inamovibili quanto alle politiche di rigore: oltre all’emissione di bond unici nel blocco a 17, il cancelliere e’ contrario anche all’impiego di denaro europeo per ricapitalizzare le banche, all’aumento delle risorse per il fondo di salvataggio e al concedere tempo supplementare ai paesi indebitati perche’ riducano le spese che vanno a pesare sul deficit.

– Tra i singoli titoli del Ftse Mib, Morgan Stanley crede nel business di Terna, la sua preferita tra le utility italiane. Nella loro decisione gli analisti hanno tenuto conto del recente business plan e dell’impatto della nuova regolamentazione e dei solidi risultati trimestrali.

Azionario Asia in calo, attesa per risultati Summit Ue

Oettinger, Gli Eurobond Non Devono Essere Scartati

Eurobond, cancelliere austriaco Faymann sostiene Hollande

Vertice Ue su crescita, Monti punta sulla ‘golden rule’

– La Bank of Japan mantiene inalterato il programma di acquisti di asset e i tassi di interesse tra 0% e 0,1%. Apprezzamento dello yen giapponese. Le esportazioni sono salite meno del previsto: +7,9% in aprile rispetto a un anno fa. C’e’ il rischio che la debolezza della domanda mondiale limiti la ripresa della terza maggiore economia al mondo. Le attese erano per un rialzo dell’11,5%.

Banca Mondiale: Cina prevenga rallentamento crescita

Fondo Monetario Internazionale: in Inghilterra necessari nuovi programmi QE e tagli dei tassi di interesse

– Ieri chiusura positiva dei mercati americani, salit anche perche’ Goldman Sachs “e’ letteralmente saltata a due piedi sui titoli azionari”. Il desk di trading della banca sta comprando tutti gli asset di rischio a disposizione in attesa della prossima riunione di politica monetaria della Fed, in giugno, dove si prevede che Bernanke annunci nuove misure per rilanciare la crescita. Da quel momento ieri Wall Street ha iniziato a correre, gia’ dal pre-borsa.

La storia del giorno in Usa rimane Facebook: i titoli scambiano del 18% sotto i valori dell’Ipo di $38. Pare addirittura che alcuni manager e dipendenti del gruppo abbiano venduto titoli da quando il ticker FB ha incominciato a scambiare sul Nasdaq venerdi’ scorso.

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