Economia

Borsa italiana tra le preferite dagli esperti di Credit Suisse

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La Borsa italiana fa gola agli analisti di Credit Suisse, così come settori quali l’energia nonché le small cap a livello globale che esprimeranno un’outperformance rispetto all’indice di riferimento.

Borsa Italiana, cosa ne pensa il Credit Suisse

Gli esperti della banca svizzera sottolineano che per quanto riguarda le azioni dei mercati sviluppati, si prevede una performance in linea con quella delle azioni globali e preferiscono USA e Italia.

Gli USA sono il nostro mercato preferito per aumentare l’allocazione azionaria nei portafogli in un contesto caratterizzato da aspettative interessanti sugli utili e da una crescita economica robusta. Le azioni italiane offrono un potenziale di rimbalzo a valutazioni interessanti, abbinate a un quadro robusto degli utili.

Gli esperti continuano ad attendere con maggiore probabilità l’adozione di misure di bilancio sufficienti da parte dei responsabili decisionali cinesi per dare una svolta all’economia nelle prossime settimane. Le chiusure indotte dalla pandemia hanno ridotto il tempo disponibile al governo per centrare il proprio obiettivo di crescita del 5,5% per il 2022, un anno in cui sono previste le elezioni degli alti dirigenti. Qualsiasi compromesso tra USA e Cina sui dazi doganali e sul controllo da parte degli enti di vigilanza delle aziende cinesi quotate negli USA potrebbe altresì sostenere le azioni cinesi.

Il Comitato d’investimento di Credit Suisse (CI) ha confermato inoltre il sovrappeso azionario tattico in occasione della riunione mensile ordinaria. L’elevata volatilità dei mercati azionari segnala un’estrema prudenza degli investitori, sostenuta da indicatori contrarian tattici.

Di conseguenza, il Comitato d’investimento ravvisa una buona opportunità di ripresa per i mercati azionari in caso di un loro sollievo. A livello fondamentale, questo sviluppo è sostenuto dal nostro giudizio secondo cui l’economia globale dovrebbe rimanere su un percorso di crescita, trainata principalmente dagli USA.
Oltre alle incertezze derivanti alla guerra in Ucraina, la Federal Reserve (Fed) USA resta un fattore chiave per i mercati azionari.

Tuttavia, il Comitato d’investimento ritiene che la domanda robusta sostenuta da bilanci familiari e societari solidi dovrebbe consentire alla Fed di normalizzare la propria politica senza far deragliare l’economia.

A nostro avviso, l’inflazione USA dovrebbe diminuire in modo più significativo nei prossimi mesi, il che potrebbe innescare un certo sollievo.

CS inoltre conferma prospettive interessanti sui rendimenti nei prossimi 3–6 mesi, in quanto il sentiment degli investitori basso e il posizionamento suggeriscono un potenziale di rialzo nel breve termine. Buona tenuta degli utili, come si è già assistito nel 1° trimestre, il che sostiene le prospettive per le azioni.

In un contesto di portafoglio, manteniamo un’allocazione sovrappesata rispetto alle azioni dei mercati sia emergenti sia sviluppati.