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BORSA ITALIA: CHE SUCCEDE AL MIBTEL?

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Financial Trend Analysis e’ una societa’ che opera nel settore dell’Analisi Tecnica. Nell’ambito di questa metodologia viene privilegiato l’approccio quantitativo che tende a garantire un prodotto dal contenuto oggettivo e di qualità costante. Tutte le analisi contenute sul sito www.ftaonline.com sono frutto di una elaborazione effettuata da FTAOnLine a partire dallo studio delle quotazioni di mercato.

(WSI) – In avvio della scorsa ottava l’indice Mibtel ha inviato un importante
segnale grafico, superando con un piccolo balzo (gap) i massimi del 26
aprile e del 25 giugno scorsi, allineati in area 21410/35. Quali sono le
implicazioni che la rottura di questa importante soglia potrebbe avere sulla
evoluzione futura dell’indice?

Per rispondere a questa domanda è necessario
ripercorrere rapidamente i passi mossi dall’indice negli ultimi due anni:
tra ottobre 2002 e marzo 2003 infatti il Mibtel ha creato una base, formata
da quella che poi si è dimostrata una configurazione a doppio minimo, punto
di partenza per tutta la fase rialzista sviluppatasi nel 2003 e fino ai
massimi dell’aprile 2004 (un movimento, è bene ricordarlo, del 42% circa).

Dal picco di aprile l’indice ha poi disegnato una fase laterale, compresa
cioè tra due linee parallele orizzontali, con base a 19650 circa e limite
superiore a 21400. Il trend degli ultimi due anni può essere quindi
considerato rialzista, formato da una serie di massimi e minimi crescenti,
ed il segnale inviato recentemente con la rottura dei 21400 punti va quindi
nella direzione di confermare un proseguimento di questa ascesa.

L’andamento
dei prezzi dai minimi di marzo 2003 è facilmente inscrittibile in un canale
inclinato positivamente, ed è quindi lecito attendersi ora, con la ripresa
del movimento di rialzo, almeno il raggiungimento del limite superiore del
canale, posizionato attualmente a 23250 punti (crescente di 300 punti al
mese circa), con un rialzo quindi del 7/8% dai valori attuali. Una
evoluzione di questo tipo riporterebbe l’indice in prossimità dei valori
massimi registrati nel dicembre 2001 ed aprile 2002, un ritracciamento del
45% circa rispetto alla discesa dai picchi del 2000.

E’ interessante notare
come anche utilizzando un metodo alternativo di analisi del grafico si
giunga a conclusioni analoghe. I graficisti affermano, per averlo
sperimentato più volte sul campo, che un probabile obiettivo successivo ad
una fase laterale è dato dalla ampiezza (o volatilità) della pausa
proiettata verso l’alto, nel caso di un uptrend, dal punto di rottura del
trading range.

Nel caso del Mibtel quindi l’ampiezza della fase laterale,
1750 punti circa, sommata al valore della resistenza infranta in apertura di
ottava, i massimi di area 21400, fornirebbe un obiettivo per il rialzo a
23150, praticamente coincidente con il limite superiore del citato canale.
Le prospettive grafiche a medio termine appaiono positive, ed è giusto che
l’investitore si chieda se, dopo alcuni mesi di incertezza, è tornato il
momento di investire in azioni. La risposta è solo parzialmente affermativa.

Un primo motivo di cautela è dato dalla “novità” dello scenario. Per il
momento la violazione della resistenza di area 21400 è troppo recente, e la
distanza percorsa da quei livelli troppo esigua, per escludere di essere in
presenza di un falso segnale, di quella quindi che potrebbe trasformarsi in
una “trappola per tori”. Sarà necessario attendere ancora almeno la
realizzazione di una ottava tutta al di sopra dei 21400 punti prima di poter
guardare con maggiore confidenza al segnale inviato.

Esiste poi un altro
aspetto non trascurabile che impone di muoversi con la massima prudenza, ed
è quello che riguarda il comportamento di altri indici tradizionalmente
correlati al nostro (o meglio sarebbe ai quali il nostro risulta correlato,
per rispettare il corretto rapporto di causalità). Nell’area Euro ne’ i
singoli indici dei principali paesi ne’ l’indice Eurostoxx hanno infatti
ancora violato i massimi dell’anno.

Ad esempio il Dax, forse il più
rappresentativo, deve ancora confrontarsi con i picchi di aprile e gennaio,
tra 4145 e 4175, prima di poter dimostrare di essere uscito dall’empasse
degli ultimi mesi e dichiarare ripreso il trend rialzista dai minimi del
2003. Solo l’indice della borsa belga, tra quelli dei principali paesi
dell’area euro, ha anticipato ampiamente il nostro, superando già nel mese
di agosto i massimi dell’anno, dopo essersi lasciato alle spalle, a fine
luglio, la trend line ribassista proveniente dai massimi di inizio 2000.

Tale indizio è sicuramente incoraggiante, tuttavia l’indice di Bruxelles è
ormai arrivato al cospetto di una importante resistenza, posta in area
2840/50, ostacolo che potrebbe arrestare anche lungamente il rialzo
(ovviamente il superamento di questa soglia aggiungerebbe invece carburante
al motore del rialzo). Stesso comportamento per l’inglese FTSE 100, che con
una modalità del tutto simile alla nostra, nelle prime sedute del mese ha
violato i picchi di aprile di area 4600. Difficile dare tuttavia una valenza
previsionale a questa prova, dal momento che in passato l’indice inglese
tendeva a mostrare un comportamento ritardato nelle fasi di avvio di un
trend positivo rispetto a quello tedesco.

Casomai il legame è stato
tradizionalmente più forte con il mercato Usa, rispetto al quale tuttavia
ancora una volta il FTSE non può essere considerato un anticipatore. E’
comunque innegabile che la rottura della resistenza di area 4600 rappresenta
per la borsa inglese un segnale di potenza analoga a quello inviato dal
Mibtel oltre i 21400 punti, un ulteriore indizio che sui mercati c’è voglia
di rialzo, anche se ancora non generalizzata.

Prima di prendere decisioni di
investimento in merito al portafoglio azionario potrebbe comunque essere
cosa prudente attendere che anche il Dax trovi la forza di lasciarsi alle
spalle i massimi della primavera, prospettando in quel caso movimenti in
area 4650 (obiettivo calcolato in base alla ampiezza della attuale fase
laterale). E’ comunque incoraggiante il comportamento del grafico di forza
relativa che mette in rapporto l’indice tedesco con quello domestico. Tale
curva ha un buon potere anticipatore, dal momento che mostra con una
affidabile regolarità il Dax che sovraperforma il Mibtel durante le fasi di
borsa al rialzo, e la situazione opposta quando i listini sono cedenti.

Ebbene, il grafico di forza relativa, dopo aver messo in mostra un andamento
decrescente già dal mese di gennaio (mentre il Mibtel ha fatto registrare il
suo picco ad aprile), nel corso delle ultime settimane ha preso a muoversi
lateralmente fino a quando, proprio con la prima seduta del mese, è riuscito
a violare la trend line ribassista tracciata dai picchi dell’anno, inviando
un primo segnale di ripresa del trend rialzista, ben auspicante per una
evoluzione positiva dei listini in generale.

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