NEW YORK (WSI) – Ancora un balzo in avanti, nel mese di aprile, per la domanda di mutui da parte delle famiglie italiane. Secondo il barometro Crif, lo scorso mese la domanda ha segnato una nuova vigorosa crescita del +71,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Si tratta, secondo Crif, del record assoluto con volumi vicini a 5 anni fa, ovvero prima del crollo verticale registrato a partire dalla metà del 2011.
Nel dettaglio, il boom delle domande è costituito principalmente da nuovi mutui, in quanto l’incidenza di surroghe e sostituzioni è stata, anche all’inizio dell’anno in corso, complessivamente pari a circa il 18% del totale. Il dato aggregato sui primi quattro mesi del 2015 si attesta ad un +46,4% rispetto al medesimo periodo del 2014.
Per quanto riguarda l’ammontare richiesto, l’importo medio di aprile si è attestato a 121.911 euro, sotto i 124.812 euro dello stesso mese del 2014 e ben distante dai 140.942 euro dell’aprile 2010, quando venne toccato il picco più alto degli ultimi 5 anni.
In questo contesto, migliorano anche la prima volta dal primo trimestre del 2011 le attese degli agenti immobiliari sulle tendenze a breve termine sul settore delle case.
Secondo quanto rileva un sondaggio realizzato da Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate sul mercato delle abitazioni in Italia, nel primo trimestre del 2015 si è ridotta la quota di agenti immobiliari che hanno riportato un calo dei prezzi.
Il numero di potenziali acquirenti continua a crescere, nonostante il persistere di un significativo divario tra i prezzi di offerta e di domanda.
Sul fronte dei prezzi, nei primi tre mesi dell’anno, si è ridotta la quota di operatori che riportano una diminuzione congiunturale dei prezzi di vendita (59,3%, da 67,6% della rilevazione di gennaio), a fronte di una maggiore incidenza dei giudizi di stabilità (39,4%, da 31,6%).
Riguardo alle compravendite, la quota di agenti che hanno venduto almeno un’abitazione nel primo trimestre 2015 è rimasta intorno al livello dei tre mesi precedenti (al 69,6%), superiore a quello dello stesso periodo del 2014 (64%). È proseguito il miglioramento dei giudizi relativi alle condizioni della domanda: il saldo tra le quote di agenti che riportano un aumento e quelle che riportano una diminuzione dei potenziali acquirenti è divenuto positivo per 5,5 punti percentuali, da -16,2 punti percentuali della precedente rilevazione.
Il sondaggio ha rilevato per la prima volta la diffusione dei contratti di affitto con riscatto (rent to buy), che è stata segnalata dal 4,4% degli operatori nazionali, con una incidenza lievemente più accentuata nel Nord-Ovest (5,5%).
La quota di acquisti finanziati con un mutuo ipotecario ha segnato una netta variazione al rialzo, portandosi al 65,2% (dal 60,7% in gennaio); anche il rapporto tra prestito e valore dell’immobile è aumentato (al 64,2%, dal 61,1%).
Sul fronte degli affitti, la quota di operatori che hanno dichiarato di avere locato almeno un immobile nel primo trimestre del 2015 è lievemente diminuita, all’80% (dall’81,1% della precedente rilevazione). Nel contempo si è ridotta l’incidenza di coloro che hanno segnalato una riduzione dei canoni di locazione (al 44,8%, dal 53,2% dell’indagine di gennaio), a fronte dell’aumento della quota di giudizi di stabilità (al 52,1%, dal 44,3%).
(mt)