
Inizio d’anno record per il mercato delle fusioni e acquisizoni. Nel primo trimestre di quest’anno, le operazioni di M&A, complice la riforma fiscale americana e la crescita economica solida del Vecchio Continente, hanno toccato un valore complessivo di 1,2 trilioni di dollari, cifra mai raggiunta prima.
I dati preliminari riportati dall’agenzia Reuters tra gennaio e marzo evidenziano su scala mondiale un aumento su base annua del 67% in termini di valore ma un calo del 10% in termini di operazioni andate a buon fine, che si sono attestate a 10.338.
Tra le operazioni più rilevanti di questo inizio d’annio, spicca quella portata avanti negli Usa tra Cigna e Express Scripts Holding ($67 miliardi di dollari) mentre in Europa un posto di primo piano spetta a E.ON e RWE (38.5 miliardi di dollari).
In termini geografici, sempre nel primo trimestre, i volumi sono raddoppiati in Europa mentre negli Stati Uniti hanno segnato un aumento del 67%. In Asia l’aumento si è fermato a +11%.
“Un miglior ambiente macroeconomico in Europa ha creato una maggiore fiducia per portare a termine le operazioni. Le negoziazioni portare avanti per lungo tempo si stanno ora realizzando e alcune industrie come le utility sono state completamente rimodellate dall’ultima ondata di consolidamento” ha commentato Borja Azpilicueta, di HSBC Holdings Plc.
Nel futuro potrebbe prevalere la cautela, almeno per i grandi deal.
“Le aziende sono diventate più aggressive nel perseguire accordi che hanno un forte senso strategico. Ma le valutazioni restano alte e i board delle aziende sono diventati più cauti nelle grandi acquisizioni, poiché è più difficile convincere i loro investitori della potenziale creazione di valore a tali livelli di prezzo “, ha affermato Gilberto Pozzi, responsabile delle operazioni di M & A a Goldman Sachs Group Inc