Economia

Boom dei testamenti solidali, valore beni +30% in tre anni

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Italiani si scoprono sempre più generosi, almeno quando si tratta di decidere la destinazione dei propri beni dopo la morte. Lo dimostra l’ultima indagine pubblicata da Fondazione Italia Sociale, da cui emerge che, nei tre anni, dal 2015 al 2018, i lasciti testamentari a favore delle organizzazioni no profit sono aumentati in valore di oltre il 30%.

L’analisi ha ricostruito il flusso di beni mobili e immobili che ogni anno si muove verso questo settore grazie al testamento solidale: il risultato è l’immagine di un fenomeno in crescita, sempre più diffuso e meno occasionale, che, nel 2018 (ultimo anno per il quale è possibile reperire dati), ha rappresentato il 12% del totale della raccolta fondi (per un valore complessivo di 137 milioni di euro nelle organizzazioni campione).

Lo studio specifica come questo dato sia sottostimato perché nello studio sono state considerate 75 organizzazioni, tutte medio-grandi. Considerandole tutte e 350.000, scrivono gli analisti della fondazione, si possono stimare circa 800 milioni di lasciti a favore del terzo settore.

Da questi numeri, si comprende, quindi come tale strumento merita sempre più attenzione, in quanto potrebbe contribuire a portare risorse importanti al Terzo settore italiano, specie se si considera l’alto potenziale di ricchezza senza eredi (almeno 129 miliardi di euro) disponibile nei prossimi vent’anni in Italia.

Metà delle donazioni sono state in contanti

Da sottolineare che, per “lasciti”, non si intende solo il denaro nei conti correnti ma anche immobili, titoli, azioni, opere d’arte o gioielli. Nel solo 2018 oltre la metà delle donazioni (il 56%) è stata in denaro, mentre per il 33% si è trattato di immobili e il restante 11% in beni mobili.
“La prevalenza di lasciti in denaro”si legge nello studio, “rappresenta un aspetto positivo per gli enti: una volta introitati infatti, si traducono in una risorsa immediatamente pronta all’uso, mentre le altre forme di lasciti richiedono una procedura più lunga e una gestione più complessa, basti pensare alla vendita o alla messa a frutto di un immobile”.