“Proteggersi dai rischi al ribasso deve essere il primo pensiero dell’investitore che si avvicina al mercato delle obbligazioni”. È il consiglio che arriva da Sajiv Vaid, veterano degli investimenti del reddito fisso di Fidelity, in un momento in cui mercati appaiono sempre più sfidanti alla luce della fine dell’era della moneta facile.
“Quest’anno le high yield hanno sovraperformato l’investment grade, facendo molto meglio del previsto.Un eccesso di nuove emissioni ha contribuito alla sottoperformance degli investment grade, creando un po’ di indigestione nel mercato.
“Ma le prospettive stanno cambiando”, secondo il money manager. Ci sono sempre più segnali di stabilizzazione per le obbligazioni investment grade, che lasciano intravedere un miglioramento delle prospettive“.
Il rating di investment grade indica strumenti di investimento, azioni e bond, ritenuti affidabili dagli operatori istituzionali. Tutto questo viene riflesso nel rating, il giudizio espresso da agenzie specializzate. Nel caso dei titoli investment grade, il rating è elevato e comunque superiore alla tripla B.
Sotto questo livello si entra invece nel mondo degli strumenti high yield, cioè ad alto rischio ed elevato ritorno da investimento, caratterizzati da bassi livelli di rating, i quali riflettono il pericolo di default o di insolvenza del debito. Per attrarre l’investitore, l’obbligazione high yield offre rendimenti superiori a quelli dei bond considerati più sicuri.