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BlackRock sotto pressione, azionisti chiedono svolta contro crisi clima

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Una coalizione di azionisti “dal basso”, guidata dal gruppo Majority Action, ha consegnato una petizione da oltre 129.000 firme a BlackRock, il più grande gestore patrimoniale al mondo, con l’obiettivo di sensibilizzare la società a supportare decisioni pro ambiente. BlackRock, infatti, detiene partecipazioni rilevanti in Amazon, ExxonMobil, Ford, General Motors e altre importanti società che presto dovranno esprimersi su alcune risoluzioni in grado di rendere più sostenibili il proprio business. L’asset manager, dunque, potrà usare il suo peso di azionista per supportare le risoluzioni che verranno proposte nelle prossime settimane, in un totale di nove assemblee degli azionisti. Oltre a BlackRock, la stessa petizione è stata rivolta anche a Vanguard, colosso dei fondi a getione passiva, e Fidelity.

“Con il controllo di milioni di voti, Larry Fink”, numero uno di BlackRock (in foto), “ha un potere senza eguali per spingere le aziende americane ad andare avanti contro il cambiamento climatico e proteggere il valore degli azionisti a lungo termine”, ha dichiaraato Eli Kasargod-Staub, direttore esecutivo di Majority Action. “Mentre BlackRock afferma di avere a cuore che le aziende agiscano in modo responsabile sul clima, è ovvio che il dialogo privato non stia dando risultati veloci o ambiziosi rispetto a quanto è necessario per far fronte all’urgenza di questa crisi. Gli azionisti hanno chiaro in mentre che che il tempo per l’engagement privo di progressi e azioni significative deve finire”.

“E’ ora che Larry Fink passi ai fatti o taccia. Invece di proteggere i peggiori soggetti inquinanti al mondo, BlackRock deve iniziare a usare il suo potere di azionista per proteggere le generazioni future”, ha aggiunto Lukas Ross, analista politico senior di Friends of the Earth, “il principale investitore mondiale nella distruzione del clima non può più sottrarsi alle sue responsabilità”.