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DoorDash e Airbnb: prospettive diverse a causa del Covid

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Affitti brevi da un lato e consegne di cibo on-demand dall’altro: le due Ipo di Aibnb e DoorDash hanno attirato il forte interesse dei risparmiatori. Quali prospettive avranno le due società? Gli analisti di BG Saxo hanno dedicato alle due nuove arrivate di Wall Street la loro Pillola di approfondimento settimanale.

“Sia DoorDash sia Airbnb sono entrate in un mercato azionario caldo ed entrambe le società hanno aumentato il loro range di prezzo di Ipo e registrato un forte rialzo delle quotazioni nei primi giorni di contrattazione, considerato l’elevato appetito per il rischio degli investitori per le piattaforme tecnologiche e il loro profilo di crescita”, ha esordito BG Saxo.

Le azioni di Airbnb sono state offerte a un prezzo iniziale di 68 dollari, quelle DoorDash a 102 dollari; al momento i due titoli viaggiano rispettivamente a 138 e 162 dollari.

Le due società, tuttavia, hanno attraversato questo 2020 segnato dalla pandemia in modi assai diversi.

“Mentre quest’anno DoorDash ha sperimentato una crescita esplosiva del 200% dovuta al Covid-19, che potrebbe continuare anche dopo le vaccinazioni, Airbnb ha registrato un calo drammatico, a causa delle restrizioni e la diminuzione dei viaggi, ma dal quale si è ripresa fortemente”.  Per entrambe gli interrogativi dipendono dalle abitudini di consumo che si andranno ad assestare a pandemia conclusa.

La view su DoorDash

“DoorDash è una società di consegna di cibo on-demand lanciata nel 2013 e che oggi conta 18 milioni di consumatori, 390.000 attività commerciali associate e 1 milione di dashers (fattorini)”, ha proseguito la nota di BG Saxo, “si tratta essenzialmente di una piattaforma logistica che facilita le spedizioni locali di beni, con le spedizioni di cibo che hanno formato la più grande fetta del business nel 2020”.

Per DoorDash “il numero di ordini è aumentato del 200% nei primi nove mesi del 2020, in confronto allo stesso periodo dell’anno scorso, crescita che ha consentito una maggiore esposizione verso i consumatori e commercianti, incrementando la penetrazione del mercato di riferimento”, ha ricordato BG Saxo, “I volumi hanno anche raggiunto un livello quasi sufficiente per rendere la società profittevole, pure includendo la perdita derivante dalle stock option degli shareholder”.

Airbnb, previsto il recupero post-pandemia

Per il noto servizio di home sharing “le prenotazioni annuali avevano raggiunto i 326,9 milioni nel 2019, che sono quindi cresciute a un tasso del 31%, ma, a seguito della pandemia, il numero è sceso a soli 28 milioni nel secondo trimestre del 2020, un declino del 66,6% dallo stesso trimestre del 2019”.

“Comunque, l’attività ha avuto una ripresa nel terzo trimestre e ha quasi raggiunto i livelli del terzo trimestre del 2018”, hanno precisato da BG Saxo, “la società ha registrato un free cash flow positivo per 4 anni prima della pandemia e, anche se nei primi due trimestri del 2020 è stato negativo, nel terzo trimestre la società ha prodotto un free cash flow di 328 milioni grazie a una forte ripresa, spendendo meno per il marketing e lasciando che il brand e la ripresa naturale svolgessero il loro lavoro”.

“Come conseguenza alla distribuzione dei vaccini, ipotizziamo che i viaggi potrebbero tornare ai livelli pre-Covid-19 e che possa succedere anche prima di quando il mercato si sta aspettando”, hanno aggiunto gli analisti, “inoltre, nonostante restiamo positivi sui viaggi ‘di piacere’, crediamo che il Covid-19 abbia impattato in maniera negativa permanente i viaggi di lavoro”.