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Secondo gli analisti la Bce taglierà i tassi di interesse di 25 punti base nella prossima riunione in programma il 6 marzo. Il contesto attuale è particolarmente complesso, tra i dazi imposti dall’amministrazione Trump e la guerra in Ucraina che sta provocando forti tensioni tra l’Unione europea e gli USA, con i primi che preparano un piano di riarmo e i secondi che fermano gli aiuti militari a Kyev.
Ma se il mercato si attende che nella riunione del 6 marzo il taglio comunque ci sarà, si scommette che questo potrebbe essere, se non quello finale, uno degli ultimi.
Tassi Bce: le direzioni future secondo gli esperti
Così David Chappell, Senior Fixed Income Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments, prevedendo che giovedì la BCE effettuerà un taglio dei tassi da 25 punti base, sottolinea che “alcuni membri del comitato hanno recentemente suggerito che la politica monetaria si sta avvicinando ad un livello non più considerabile come restrittivo, per cui la dichiarazione che accompagnerà l’annuncio potrebbe smorzare la precedente descrizione di una politica ancora restrittiva”.
L’incertezza sulla politica commerciale con gli Stati Uniti rimane elevata e i rischi geopolitici sono in aumento, fattori che non migliorano il sentiment dei consumatori e delle imprese. La Bce riterrà prudente continuare a offrire poche indicazioni.
Anche Ulrike Kastens, Senior Economist di DWS, stima che la Banca Centrale Europea ridurrà ulteriormente il tasso sui depositi di 25 punti base alla riunione del 6 marzo 2025, ma al tempo stesso ritiene che lo spazio per ulteriori riduzioni rapide dei tassi sembra diminuire.
Mutui: quanto si risparmierà con i prossimi tagli
Per i prossimi mesi quindi le incognite tassi sono più che mai numerose e si riflettono sul mercato dei mutui. Secondo Facile.it e Mutui.it, dati alla mano, se l’Eurotower dovesse confermare la sforbiciata di 25 punti base, la rata di un mutuo a tasso variabile standard dovrebbe diminuire di circa 17 euro, passando dagli attuali 650 euro a 633 euro.
Inoltre, se l’Euribor a 3 mesi dovrebbe arrivare al 2,16% a giugno per poi scendere al di sotto del 2% entro la fine dell’anno: se queste previsioni fossero corrette, la rata del mutuo standard preso in esame arriverebbe, entro dicembre 2025, a 611 euro, con un risparmio di circa 40 euro rispetto ad oggi, per poi fermarsi.
E per chi è oggi alle prese con la sottoscrizione del mutuo è meglio il fisso o il variabile? In sostanza, dice l’analisi, i variabili, invece, pur continuando nella loro corsa al ribasso rimangono ancora più costosi rispetto ai fissi. Così, secondo le simulazioni di Facile.it e Mutui.it guardando alle migliori offerte a tasso fisso disponibili online per un mutuo standard, i Tan partono dal 2,54%, con una rata pari a 568 euro. Per i variabili, invece, le migliori offerte partono da un Tan pari al 3,30%, con una rata iniziale di 617 euro.