Società

BCE verso un nuovo taglio dei tassi. Ecco quanto scenderà la rata del mutuo variabile

Domani, giovedì 17 aprile 2025, la Banca centrale europea si riunirà e, nonostante la guerra dei dazi e le turbolenze sui mercati, gli addetti al settore stimano che ci sarà un nuovo ulteriore taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, al 2,25%.

Secondo Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO, stimando un ulteriore ribasso del costo del denaro, i rischi al ribasso per la già debole crescita si intensificheranno probabilmente in seguito all’annuncio dei dazi statunitensi, e su questo aspetto prevarranno le preoccupazioni per i potenziali aumenti una tantum del livello dei prezzi.

“L’attuale contesto lascia poco spazio alla forward guidance e ci aspettiamo che il Consiglio direttivo mantenga un atteggiamento reattivo anziché proattivo, continuando a sottolineare che le decisioni continueranno a essere prese di riunione in riunione”.

Tassi ancora in calo: l’impatto sui mutui

Se le previsioni saranno rispettate con un nuovo ulteriore taglio dei tassi, la rata di un finanziamento variabile standard dovrebbe diminuire di circa 17 euro, passando dagli attuali 640 euro a 623 euro. Entro la fine dell’anno, la rata del mutuo standard arriverebbe  a 598 euro, con un risparmio di circa 42 euro rispetto ad oggi, per poi fermarsi. I conti sono quelli di Facile.it e Mutui.it secondo cui  l’effetto ad oggi più evidente innescato dalle politiche trumpiane si è visto sui tassi fissi.

Quando ad inizio aprile, dal giorno del Liberation Day, l’introduzione dei dazi reciproci ha fatto crollare le borse mondiali contagiando il mercato obbligazionario americano il quale, complice la vendita in massa di treasury da parte della Cina, ha visto schizzare i propri rendimenti. E l’aumento dei rendimenti dei titoli obbligazionari americani ha trainato anche quelli dei titoli europei, a cui è agganciato l’IRS, il tasso di riferimento dei mutui fissi, e questo ha comportato in alcuni casi un lieve aumento anche dei tassi finali proposti alla clientela.

Fisso o variabile: quale tasso conviene oggi?

Ma la domanda per chi è oggi alle prese con la scelta del mutuo, è quale tasso scegliere. Secondo la simulazione di Facile.it, il tasso fisso, dati alla mano, è, seppur di poco, ancora il più conveniente; guardando alle migliori offerte disponibili online, gli indici partono da un Tan del 2,76% corrispondente ad una rata di 582 euro, mentre i variabili partono da 2,97% ed una rata di 596 euro.

Presto, però, le cose potrebbero cambiare, avverte il comparatore. L’Euribor è sceso sotto all’IRS, pertanto, non appena le banche decideranno di ridurre gli spread applicati ai finanziamenti variabili, questo tipo di offerta tornerà ad essere competitiva.

Ci aspettiamo che nei prossimi mesi i tassi variabili offerti alla clientela diventino più convenienti rispetto a quelli fissi, tornando ad essere a tutti gli effetti un’alternativa papabile per gli aspiranti mutuatari», spiegano gli esperti di Facile.it «Importante ricordare che non esiste, in assoluto, una soluzione migliore rispetto all’altra; la scelta sulla tipologia di tasso andrà presa considerando diversi elementi, quali, ad esempio, le caratteristiche del mutuatario, quelle dell’immobile e la propensione al rischio di ciascuno.

La scelta tra fisso o variabile è sempre rimessa alla discrezionalità del mutuatario. Il primo permette di avere una certa stabilità, mentre il secondo è più soggetto alle fluttuazioni del mercato.

 Resta sempre la possibilità di surrogare – concludono gli esperti di Facile.it – partendo oggi da un tasso fisso, ancora più economico, per poi passare al variabile qualora in futuro ci fosse realmente convenienza.