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Bce taglia i tassi. Draghi: basta austerity, ora crescita. Ma è alert

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BRATISLAVA (WSI) – Le misure straordinarie di liquidità di LTRO – ovvero prestiti alle banche a tasso fisso – continueranno almeno fino al 2014. E’ quanto ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa successiva alla decisione dell’Eurotower di tagliare i tassi allo 0,50%, al nuovo minimo storico.

Di fatto, la politica monetaria della Bce “resterà accomodante per tutto il tempo che sarà necessario” e l’Eurotower darà il via a tre aste straordinarie di rifinanziamenti ultra agevolati di prestiti a tre mesi, a favore delle banche commerciali. (appunto, le operazioni di LTRO). Le condizioni agevolate che la Bce pratica sui rifinaziamenti a favore delle banche, in particolare l’assegnazione dei fondi richiesti ad un tasso fisso predeterminato e legato ai minimi di riferimento ufficiali, saranno estese precisamente fino al luglio del 2014.

“Vi invito a non sottovalutare l’efficacia di queste misure che affianchiamo al taglio dei tassi di interesse deciso oggi”, ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.

La disoccupazione è davvero troppo alta – ha detto Draghi – e speriamo in un miglioramento delle esportazioni con il taglio dei tassi”. La crescita sembra essere ancora soggetta a “rischi al ribasso”, in particolare per la possibilità di una domanda “anche più debole del previsto” e di una insufficiente attuazione delle riforme economiche avviate da parte dei paesi – ma una ripresa graduale è attesa nella seconda metà del 2013.

Il banchiere fiorentino ha ribadito che la Bce ha preso “diverse” nuove decisioni per facilitare l’approvviginamento di liquidità e credito all’economia reale. Draghi ha anche segnato un importante punto di svolta, affermando che l’austerity ha dato risultati sul fronte dei conti pubblici, ma ora basta con il concentrarsi sulle tasse, è fondamentale tagliare le spese e puntare sulla crescita.

Sul fronte dell’inflazione, “e attese sui prezzi continuano ad essere saldamente ancorate con il nostro obiettivo di mantenere la crescita annua inferiore ma prossima al 2 per cento, sul lungo termine”.

Le parole, apparentemente positive, non sortiscono però alcun effetto positivo sui mercati, con il listino azionario italiano Ftse Mib che scivola di colpo riportando un tonfo fino a -1,5%.
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Nel momento in cui Draghi afferma di mostrare apertura verso l’opzione di applicare tassi di deposito negativi, frase che infligge un duro colpo all’euro, arriva la doccia fredda per le borse. In pratica Draghi ha sottolineato che la Bce è tecnicamente pronta a chiedere ai clienti di pagare le banche per detenere i loro soldi.

L’euro ha bucato l’area $1,31, mentre i tassi sui bund tedeschi a due anni sono crollati in territorio negativo.

Sui mercati influisce negativamente anche il fatto che Draghi ha ribadito che sull’economia prevalgono “rischi al ribasso”, in particolare per la possibilità di una domanda “anche più debole del previsto” e di una insufficiente attuazione riforme economiche avviate da parte dei Paesi della zona euro.

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BRATISLAVA (WSI) – Come largamente previsto dai mercati Mario Draghi ha deciso di ridurre ulteriormente il costo del denaro e portarlo ai nuovi minimi storici dello 0,5%. Ridotti anche i tassi marginali, all’1% (-50 punti base. Invariati allo zero invece quelli sui depositi. I cambiamenti avranno effetto a partire dall’8 maggio. Leggi Assist Draghi a brutta politica ‘made in Europa’: taglio tassi.

L’obiettivo dichiarato della Bce e’ quello di aiutare le banche a tornare a concedere prestiti a famiglie e imprese, nella speranza di interrompere un ciclo vizioso innescato con lo scoppio della crisi del debito e la conseguente stretta creditizia.

Goldman, Dansk e Barclays avevano scommesso su una riduzione di un quarto di punto percentuale i tassi. Per Deutsche Bank ne seguira’ una seconda entro il 2013.

Il tasso di cambio euro dollaro e’ sceso ai livelli piu’ bassi di seduta in area 1,3120, prima di tentare la rimonta.

La riunione di oggi, che si e’ svolta a Bratislava, in Slovacchia, si concludera’ con il consueto intervento del numero uno dell’istituto centrale dell’area euro. Draghi iniziera’ a parlare alle 14,30.

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ROMA (WSI) – Nel giorno in cui debutta la nuova banconota da 5 euro, è il dilemma del taglio dei tassi sì, taglio dei tassi no a tenere con il fiato sospeso i trader di mezza Europa. La Bce non è mai stata così vicina a un nuovo taglio del tasso di riferimento dell’Eurozona dall’ultima riduzione, nel luglio 2012, dicono gli economisti. Per molti in queste ore che separano Mario Draghi dalla riunione a Bratislava, capitale della Slovacchia, il dibattito è ancora in seno al Consiglio direttivo.

Ma, nonostante il clima attendista, almeno il 63% degli esperti di mercato contattati da Bloomberg News è convinto che questa volta il presidente della Banca centrale taglierà i tassi di un quarto di punto percentuale. Goldman Sachs sottolinea che si tratta di una manovra che riguarderà soltanto i tassi di rifinanziamento e che non coinvolgerà quelli dei depositi.

“La Bce se deciderà in questo senso lo farà per cercare di dare linfa all’economia, dal momento che ha mantenuto spazio di manovra per agire con misure non convenzionali“, spiegano gli economisti della banca americana, che hanno intenzione di rivedere al ribasso le previsioni di crescita per l’Eurozona nel 2013 portandole a -0,7% dal precedente -0,5%.

Stessa posizione di Barclays Capital secondo cui un taglio dei tassi potrebbe dare un sostegno fondamentale per l’economia che potrebbe essere finalmente in recupero entro la fine dell’anno. C’è chi come Deutsche Bank se ne aspetta un secondo di taglio dei tassi poi entro il 2013. In ogni caso, aggiungono gli analisti di Rbs, anche se la Bce si è schernita un mese fa dicendo che non ritiene che un taglio aiuterà oggi si trova nella posizione di dover fare qualcosa.

Dall’ultima riunione del 4 aprile scorso il panorama congiunturale dell’Eurozona è cambiato, e in peggio. C’è chi ricorda come adesso sia chiaro che l’economia in Germania sta rallentando, e i bassi tassi di inflazione in Germania e nell’Eurozona, uniti al recente calo del petrolio dovrebbero convincere anche la Bundesbank che è arrivato il momento di agire.

Come sottolineato dagli economisti di Danske bank la Bce dovrà cercare di sostenere le piccole e medie imprese, sfruttando le implicazioni di un taglio dei tassi e facilitando alle banche la loro funzione di concedere prestiti; dovrà quindi mostrarsi di essere all’altezza delle aspettative, ossia di essere in grado di lavorare in tandem con altre istituzioni su questo terreno.