Economia

Bce lascia tassi invariati al minimo

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Francoforte 14.45 – Mario Draghi non risponde alla domanda su quella che potrebbe essere la direzione dei tassi di rifinanziamento in futuro e lascia intuire contestualmente che un taglio delle stime sul Pil dei paesi dell’Unione europea potrebbe essere vicino. “Nelle previsioni di dicembre terremo conto degli ultimi sviluppi – ha detto – e sicuramente le prospettive sono peggiorate, questo influenzerà l’outlook di dicembre”.

Incoraggianti, continua il numero uno della Bce, i segnali che arrivano dalla stabilizzazione degli spread, ma i mercati rimangono “frammentati”, in quanto esiste una notevole disparità tra le condizioni di finanziamento dei vari paesi. Inoltre gli spread elevati sono una conseguenza diretta degli errori politici che sono stati commessi in passato.

Diverse le domande dei giornalisti sulla necessità o meno della Spagna di chiedere esplicitamente un piano di salvataggio Draghi ribatte: “Mi state facendo le stesse domande” e ripete che il programma OMT di acquisto illimitato di bond sarà attivato solo dietro una chiara richiesta. Una precisazione su eventuali aiuti a Madrid, tuttavia, arriva: La Banca centrale europea “non può” garantire alla Spagna ex ante che manterrà i tassi di interesse sui suoi titoli di Stato al di sotto di un dato livello, in caso di attivazione del piano di acquisti Omt. “Il modo con cui l’Omt è disegnato è che come condizione necessaria il paese deve firmare un programma di aiuto con l’Ue, in cui il ruolo del Fmi sarebbe attivamente cercato”.

Tuttavia “la decisione finale della Bce verrà presa totale indipendenza dal Consiglio direttivo e questo significa che non si può dare nessuna rassicurazione ex ante: non ci sta nessun qui pro quo automatico – ha detto Draghi – e sta ai paesi fare i passi giusti”. A chiedere una garanzia di questo tipo era stato il premier della Spagna Mariano Rajoy.

Riguardo al problema degli errori sui titoli “collaterali” dati dalle banche spagnole alla Bce come garanzie per ottenere rifinanziamenti, questa situazione “è molto grave”, ma non ha un impatto sul bilancio della stessa Bce, ha sottolineato Draghi. In generale, su Italia e Spagna , il presidente della Bce ha fatto notare che i “ piani di rifinanziamento dei debiti pubblici del 2012 sono quasi completati, se non completati del tutto”.

La Bce termina la conferenza annunciando il nuovo lancio di banconote: i dettagli delle nuove banconote attraverso una campagna di informazione ai cittadini.

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Francoforte 14.30 – Inizia la conferenza stampa di Mario Draghi successiva alla decisione della Bce di lasciare i tassi invariati al minimo storico. Draghi conferma che il tasso di inflazione è previsto sopra il 2% nel 2012 e sotto tale soglia nel 2013. “Siamo pronti in qualsiasi momento a lanciare l’OMT (acquisto illimitato dei bond), in caso di richieste da parte” dei paesi interessati, afferma Draghi, confermando le incertezze che gravano sull’“outlook dell’economia”.

La “crescita rimane debole nell’area euro, non prevediamo grandi cambiamenti nel secondo semestre dell’anno e neanche all’inizio dell’anno prossimo”. In ogni caso, “i rischi sulla crescita rimangono al ribasso”, ma allo stesso tempo “i bassi tassi aiutano”.

Detto questo, il banchiere fiorentino tiene a precisare che sui mercati il clima di fiducia è “decisamente migliorato”, dopo l’annuncio del piano della Bce volto agli acquisti di bond dei paesi in difficoltà. Draghi non manca di ricordare ai paesi europei l’importanza di avviare importanti riforme strutturali, capaci di “dare segnali forti ai mercati”.

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Roma, 13.50 – La Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse, come previsto dai mercati, nonostante il peggioramento dello stato di salute dell’economia del blocco a 17.

La crisi non risparmia piu’ nessuno nell’area della moneta unica, ma l’Eurotower non se l’e’ sentita di allentare ulteriormente le sue politiche monetarie. Confermato allo 0,75% il tasso sulle operazioni di rifinanziamento. Invariati anche i tassi sui depositi e quello marginale, rispettivamente all’1,5% e zero.

Sinora la Banca Centrale di Francoforte e’ riuscita a tenere bassi i rendimenti sui titoli di stato italiani e spagnoli senza nemmeno aver dovuto sborsare un centesimo. Il rischio e’ tuttavia che la pazienda degli investitori possa avere un termine.

Il mercato si sta stancando di aspettare che la Spagna scegla se ricorrere o meno ad aiuti esterni e il timore e’ che l’intervento di acquisto di bond dell’area periferica (piano battezzato “OMT”) promesso dalla Bce non rappresenti la soluzione a tutti i problemi.

Nel frattempo il numero uno della Bundesbank, Jens Weidmann, fermamente contrario alla strategia di Draghi, manovra nell’ombra. Se da un lato la Bce e’ riuscita ad avere la meglio quando ha annunciato la volonta’ di acquistare bond dei paesi indebitati piu’ fragili qualora ce ne fosse bisogno, le condizioni imposte in cambio non convincono del tutto il governo spagnolo.

E’ anche per questo che il premier spagnolo Mariano Rajoy non ha ancora sciolto le riserve. Gli economisti e i funzionari dell’istituto centrale di Francoforte hanno concesso che tali condizioni sono, almeno in parte, una risposta all’ostruzione esercitata dal delfino della Cancelliera Angela Merkel.

Anche se sembra isolato all’interno del consiglio della Bce, Weidmann ha dimoestrato di essere ancora in grado di esercitare una certa influenza e modellare le decisioni prese dal comitato di politica monetaria.

I requisiti imposti ai paesi che accetteranno di partecipare al piano OMT “e’ stata ritoccata per accontentare gli alleati della Bundesbank” come l’Olanda, il Belgio, la Finlandia e il Lussemburgo. Lo ha detto l’ex chief economist della Bce, Juergen Stark.