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Banche tagliano costi: trader rimpiazzati da algoritmi

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New York – La crisi morde anche per il mondo della finanza e molte banche hanno varato piani di ristrutturazione per ridurre i costi. Le piattaforme di trading non vengono risparmiate, ma se e’ gia’ abbastanza dura digerire un licenziamento (e c’e’ anche chi e’ stato licenziato per molto poco) immaginate come ci si deve sentire a venire sostituiti da un computer.

David Gallers, ex numero uno del mercato dei CDS di UBS, e’ una delle vittime del nuovo corso che saluta l’arrivo delle macchine nelle sale operative.

Citando due fonti a conoscenza della vicenda, Bloomberg riporta che l’istituto svizzero UBS AG, la maggiore banca del paese, ha licenziato Gallers la scorsa settimana e non ha intenzione di cercare un sostituto per il suo posto. Verra’ infatti rimpiazzato da algoritmi informatici che scambiano usando modelli matematici.

L’algoritmo, che in una sola operazione di trading e’ in grado di smuovere fino a $250 milioni nell’indice Markit CDX North America Investment Grade e $50 milioni sul benchmark speculativo analogo, e’ stato lanciato il mese scorso.

UBS non e’ l’unica banca che sta andando in questa direzione. Gli esseri umani incominciano ad essere un lusso che certe divisioni di trading non possono piu’ permettersi, una spesa che la banca si puo’ risparmiare.

Fino al 2005 i gestori principali dei desk di trading di strumenti derivati erano stipendiati $250.000 in media e potevano contare su $1,75 milioni di bonus nel complesso. Costruire un algoritmo invece costa un centinaio di dollari, secondo quanto riferito a Bloomberg da Peter Tchir, ex trader nel settore.