(9Colonne) – Roma, 8 giu – “L’Italia resiste all’invasione straniera”. Così il Financial Times titola un articolo dedicato al fallimento dei tentativi di investitori stranieri di consolidare le proprie posizioni sul mercato bancario italiano. “L’acquisizione da parte di Unicredit della rivale nazionale Capitalia – scrive il quotidiano della City -, sottolinea come gli sforzi fatti dagli istituti bancari stranieri, per ottenere una posizione stabile nel mercato italiano, si sia chiusa con un fallimento. Alla fine degli anni ’80 e durante tutti gli anni ’90, diverse banche acquisirono importanti quote nei vari istituti italiani, nella speranza di guadagnare posizioni di rilievo. Ma anche dopo che l’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, venne costretto alle dimissioni nel 2005, accusato di aver operato impropriamente per tenere gli istituti bancari italiani lontano da proprietà straniere, si è riproposto lo stesso copione: la maggior parte degli accordi siglati, hanno visto gli investitori stranieri superati dai rivali italiani grazie a forti appoggi politici”. “Le ultime operazioni di fusione – aggiunge il quotidiano finanziario -, hanno tolto dal mercato praticamente tutti i più importanti istituti bancari italiani, con l’unica eccezione di Monte Paschi di Siena”. Nell’ articolo viene riportata l’opinione di Alessandro Roccati, esperto della Fox-Pitt Kelton: “Game-over, il gioco è finito. C’è pochissimo da comprare e ulteriori crescite saranno lente ed organiche”. “Ma nonostante tutto – conclude il Financial Times -, gli investitori stranieri non gettano la spugna e personaggi di rilievo come Georges Pauget, amministratore delegato di Credit Agricole, fanno sapere che gli obbiettivi in Italia non sono cambiati”.
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