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Banca Imi si fonde nella capogruppo Intesa Sanpaolo

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E’ tempo di semplificazioni per il mondo bancario e Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo) non si sottrae a questa tendenza.
Questa mattina i manager della banca Gaetano Miccichè, Mauro Micillo e Massimo Mocio hanno presentato a Milano la nuova Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo e il nuovo brand. La nuova struttura organizzativa nascerà al completamento dell’iter di fusione per incorporazione di Banca IMI nella capogruppo Intesa Sanpaolo, previsto nel mese di luglio.

L’integrazione, nota da tempo, di Banca IMI nella capogruppo si inserisce nel contesto del piano di impresa 2018-21 di Intesa Sanpaolo. L’operazione, che si realizzerà in completa continuità di business darà vita alla nuova Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

Un nome storico della finanza italiana

Il marchio Imi è stato uno dei protagonisti della finanza italiana. Nato nel 1931 come ente di diritto pubblico con il nome Imi (Istituto Mobiliare Italiano) partecipa al finanziamento delle principali industrie italiane vedendo passare nei suoi ranghi i volti celebri della finanza del nostro Paese. Nel 1991 viene privatizzato e nel 1994 viene quotata a Piazza Affari. Successivamente nel 1998 diventa Banca Imi e nel luglio dello stesso anno ne viene approvata la fusione con il San Paolo di Torino.
Qualche anno dopo, a seguito della fusione tra Banca Intesa e San Paolo di Torino, nel 2007 Banca Imi viene integrata con Banca Caboto dando forma alla struttura attuale.
Secondo quanto dichiarato da Massimo Mocio, direttore generale di Banca IMI:

“Banca IMI si presenta all’appuntamento da tempo fissato per l’integrazione in Intesa Sanpaolo dopo aver conseguito il miglior risultato netto consolidato mai realizzato nella sua storia: oltre 1,4 miliardi di euro, in aumento del 76% rispetto all’anno precedente. Una crescita importantissima, che ha visto un’ulteriore conferma nel risultato netto consolidato registrato al 31 marzo di quest’anno, pari a 411 milioni di euro, in aumento del 71,1% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Un dato tanto più apprezzabile se contestualizzato in uno scenario mondiale scosso, sul finire del trimestre, dai primi effetti della pandemia da Coronavirus. Banca IMI ha reagito con rapidità, adottando strategie di gestione degli attivi che hanno indirizzato la costituzione di portafogli d’investimento in valori mobiliari proiettati nel medio-lungo periodo, operando al contempo mirate azioni difensive a presidio del valore economico degli attivi di trading e di derisking per quelli misurati al fair value contro il patrimonio netto.
Particolare rigore e prudenza sono stati adottati nella determinazione del fair value delle attività e passività finanziarie, in considerazione dei potenziali effetti prospettici sui valori delle securities che potrebbero derivare dal perdurare della crisi economica e finanziaria globale. L’integrazione che presentiamo oggi consentirà di valorizzare ulteriormente il grande lavoro svolto dalle donne e dagli uomini di Banca IMI, a beneficio di tutti gli stakeholders del Gruppo”