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Banca Generali, nel 2021 la sostenibilità prosegue senza soste

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Dopo un anno che ha visto crescere gli investimenti sostenibili, Banca Generali non si ferma e alimenta l’interesse dei risparmiatori per gli SDG’s dell’Onu. Il vicedirettore generale Ragaini: trend costante che siamo orgogliosi di sostenere

Tante le situazioni del 2020 che ci si vuole lasciare alle spalle. Uno dei pochi trend che, invece, va coltivato è quello legato alla crescita del mondo Esg: la ricerca della sostenibilità è diventata sempre più necessaria e le reti hanno colto in pieno questa tendenza in atto anche nel periodo pre-Covid e che la pandemia ha semmai esaltato.
Come confermato anche da Assogestioni che evidenziava come già -a fine 2019- i fondi sostenibili avessero raggiunto e superato la soglia dei 30 miliardi di euro di patrimonio in Italia. Una crescita che, nonostante le difficoltà generate dalla pandemia, si è confermata senza sosta anche nei dodici, complicati, mesi dello scorso anno.

Lo scatto di Banca Generali

Tra gli operatori italiani più attivi in questo particolare segmento di mercato c’è Banca Generali. La società guidata da Gian Maria Mossa proprio nel 2019 aveva lanciato una piattaforma digitale che misura l’impatto concreto di ciascun fondo Esg rapportandolo a uno o più dei 17 SDGs che costituiscono l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Un progetto innovativo in Europa che, a poco più di un anno e mezzo dal lancio, ha già centrato il target ambizioso del piano triennale che prevedeva di raggiungere e superare con soluzioni Esg il 10% di masse gestite entro il 2021.
Risultato centrato in anticipo: al fine dicembre 2020 le masse gestite in fondi Esg hanno superato i 4,5 miliardi, pari al 13% delle masse gestite complessive.


Andrea Ragaini,
vice direttore generale di Banca Generali racconta: “Le componenti della forte crescita dei prodotti Esg nel portafoglio dei clienti nel corso dell’anno appena trascorso sono molteplici e si fondano sulla qualità dei prodotti e sulla capacità dei rating Esg di cogliere profili di rischio che indicatori puramente finanziari non riescono a cogliere. La nostra offerta poi si differenzia grazie alla piattaforma IT che consente di sviluppare un percorso di investimento Banker-Cliente partendo dalla propensione del cliente stesso rispetto ai 17 obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite. C’è poi un altro fattore di unicità – continua Ragaini- ed è rappresentato dal report di sostenibilità che siamo in grado di offrire ai risparmiatori grazie all’accordo esclusivo che abbiamo stretto con Mainstreet Partners e che consente di presentare non solo il rating di sostenibilità sintetico, ma anche il contributo diretto dell’investimento sui 17 SDGs”.

L’ acronimo Esg

Quali componenti spiccano più nettamente e quali cresceranno ancora nel 2021? Ragaini spiega: “La lettera E, legata al rispetto dell’ambiente, tocca il cuore di tutti e spinge gli investimenti in settori quali l’energia pulita, la gestione delle acque, dei rifiuti”. Facendo riferimento ai dati relativi alla fine del terzo trimestre dell’anno, tra gli SDGs che riscuotono maggior successo nell’universo di Banca Generali sono il 13esimo che si riferisce alla lotta contro il cambiamento climatico e il settimo che riguarda l’energia pulita con investimenti per Aum rispettivamente a quota 2.136,9 e 1.143,6 milioni.
La lettera S che considera i temi sociali come la salute e l’educazione ha visto, specialmente in questo periodo, un crescendo di attenzione: anche in questo caso i risparmiatori della banca private sono allineati con il terzo goal dell’Onu relativo a Salute e Benessere che raccoglie 1.410,6 milioni per Aum. Mentre il nono, “Imprese Innovazione e Infrastrutture” che si colloca a metà strada tra la E la S, raggiunge 2013,1 milioni. Ragaini aggiunge: “In Banca Generali vogliamo valorizzare anche la lettera G, perché le regole di buon governo sono al centro del successo e della sostenibilità economica delle società come abbiamo verificato attraverso l’osservatorio permanente di Corporate Governance presso la SDA Bocconi che abbiamo sponsorizzato.
I risultati parlano chiaro: le aziende con best practice di Corporate Governance ottengono sistematicamente risultati migliori delle altre. Un motivo in più affinché anche in questo 2021 appena cominciato resta fondamentale sostenere il trend della sostenibilità”.