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Azionario Usa non ancora al capolinea: cercare i titoli di qualità

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La Fed ha invertito la marcia e potrebbe ridurre i tassi di interesse già nella prossima riunione del 31 luglio. I mercati azionari hanno reagito positivamente ma preoccupano le crescenti incertezze della congiuntura economica statunitense. Spostare l’attenzione sul lungo periodo e su titoli di qualità potrebbe essere una soluzione

Cominciano a crescere di numero gli asset manager che scelgono di assumere posizioni prudenti e sottopesare l’azionario in portafoglio. Tra questi nomi del calibro di BlackRock e Morgan Stanley. Eppure il mercato azionario non ha dato fino ad ora grandi motivi di preoccupazione.

Anzi, con la retromarcia delle due principali banche centrali, la Fed e la Bce, le borse hanno di nuovo spinto sul pedale dell’acceleratore. La Federal Reserve, in particolare, potrebbe tagliare i tassi di interesse già nella riunione di fine luglio, in risposta al rallentamento del ciclo economico Usa. La frenata di quest’ultimo, peraltro, è la ragione che ha spinto alla prudenza BlackRock e Morgan Stanley.

Cherchez la qualità

Qual è quindi la strada giusta? Gli investitori devono prepararsi a trasferire i propri soldi dal mercato azionario in altri lidi? Soprattutto quali lidi, visto che i tassi di interesse rimangono e rimarranno ancora a livelli minimi?

La strada giusta rimane il mercato azionario per Gergely Majoros, membro del Comitato investimenti di Carmignac, il quale ammette che

“l’economia statunitense è entrata in una fase di rallentamento ciclico moderato e cominciano a emergere aspettative inflazionistiche”

ma, dall’altro lato

“questo contesto ha spinto la Fed a una rapida e significativa inversione di marcia rispetto alla politica restrittiva avviata negli ultimi semestri. Questa situazione crea un contesto costruttivo per le azioni statunitensi”.

Non per tutte in realtà. È lo stesso Majoros a precisare che

ha senso privilegiare titoli di qualità, ossia società che presentano una crescita visibile e ben gestita. Il mercato azionario statunitense offre numerose società che presentano opportunità di crescita strutturale a lungo termine, in particolare dei settori tecnologico, healthcare e dei beni di consumo. Molto spesso queste società sono legate a tematiche di innovazione o trasformazione tecnologica. Ad esempio, la digitalizzazione del settore corporate, che comporta l’utilizzo crescente del cloud, o il cambiamento delle abitudini di consumo nella popolazione, con la preferenza sempre più marcata per lo streaming online anziché per l’acquisto di servizi o per il food delivery a scapito della ristorazione fuori casa”.

Lungo termine

Lungo termine e qualità sono le espressioni chiave nel ragionamento di Majoros, traducibili nella scelta di un orizzonte di investimento che permetta di superare le battute di arresto e in una tipologia di società che permetta di limitarle. Conclude l’esperto:

“Il mercato presenta anche società che potremmo definire ‘steady grower’, vale a dire in grado di generare buoni e soddisfacenti livelli di crescita e di profitto in un contesto di andamento economico più debole dal punto di vista strutturale. Nel settore dei beni di consumo troviamo spesso queste società ai due estremi del mercato: i marchi di lusso/premium e i marchi low cost, questi ultimi peraltro molto meno colpiti dai fenomeni di trasformazione epocale causata dai giganti di internet come Amazon”.