Economia

Azionario: Shanghai crolla -8,5%. Tonfo peggiore dal 2007

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ROMA (WSI) – L’azionario cinese continua a spaventare il mondo intero. L’indice Shanghai Composite è crollato oggi -8,5%. A incidere, il forte calo delle materie prime delle ultime sessioni, che continua a smorzare l’appetito verso il rischio ovunque.

Ma ha pesato anche lo scetticismo di fondo, secondo cui le misure varate da Pechino volte a sostenere i mercati non saranno sufficienti a far tornare presto i buy.

Tra l’altro, circolano voci secondo cui il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) starebbe incitando la Cina ad allentare le manovre con cui ha aiutato la borsa.

Le autorità hanno consentito a più di 1.400 società di sospendere il trading dei titoli per frenarne la caduta, impedendo anche ai maggiori azionisti di smobilizzare i titoli a loro piacimento; le operazioni di short selling sono state fortemente limitate, così come sono state sospese diverse Ipo.

Tutto ciò ha permesso all’indice di Shanghai di recuperare ben il 16%, ma con oggi il listino scambia comunque a un valore inferiore di ben -28% circa rispetto al massimo testato a giugno.

La perdita odierna sofferta da Shanghai è la piĂą forte dal febbraio del 2007. Tra i motivi, i dati resi noti relativi agli utili delle societĂ  industriali cinesi, che hanno evidenziato una flessione a giugno dello 0,3% su base annua, confermando così il deterioramento dell’outlook della seconda economia del mondo.

L’indicatore ha seguito la pubblicazione del dato relativo all’attivitĂ  manifatturiera del settore privato avvenuta lo scorso venerdì, che ha segnato un tonfo a luglio al record minimo in 15 mesi.

“Le vendite che hanno colpito oggi la Cina sono state una doccia fredda per il sentiment degli investitori – ha commentato in una intervista a Bloomberg Mari Oshidari, strategist con sede a Hong Kong della societĂ  nipponica Okasan Securities Group – E hanno anche rivelato come il mercato sia troppo fragile senza l’aiuto del governo”. (Lna)