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Azionario Asia in calo. Occhi ancora sul rischio Europa

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Bangkok – Listini asiatici in calo, ancora colpiti dai timori sull’andamento della crisi del debito in Europa. L’incertezza sulla situazione e i possibili eventi negativi per i mercati globali, offuscano i dati positivi che giungono dagli Stati Uniti sullo stato di salute dell’economia. Euro a $1,2704.

Nella giornata di venerdì i dati Usa avevano confermato una forte ripresa del mercato del lavoro nella più grande economia al mondo, mentre dal Blocco europeo erano giunti segnali negativi, con vendite al dettaglio, fiducia dei consumatori e sentiment economico in calo. Il tasso di disoccupazione rimane oltre il 10%.

I timori sulla situazione dell’eurozona sono stati poi amplificati dal downgrade del rating ungherese, portato allo status spazzatura dall’agenzia Fitch.

Ad appesantire il sentiment poi il report pubblicato dal Der Spiegel, secondo cui il Fondo Monetario Internazionale starebbe perdendo fiducia sulla capacità della Grecia di stabilizzare le proprie finanze pubbliche.

Il meeting in giornata a Berlino tra il Cancelliere tedesco Angela Merkel e il Presidente francese Nicolas Sarkozy sarà seguito da un incontro tra i leaders dell’euroarea, che anticiperà il prossimo summit a Bruxelles il 30 gennaio.

In settimana anche il Premier Mario Monti visiterà Berlino, mentre la Merkel e Sarkozy voleranno a Roma il 20 gennaio per negoziati con il governo italiano.

Riguardo l’Asia, il Primo ministro dell’India Manmohan Singh annuncia che la crescita economica del paese sarà del 7% nell’anno con chiusura il 31 marzo, meno delle precedenti stime lo scorso dicembre, che parlavano di un 7,5%.

Il governatore della Banca centrale della Cina Zhou Xiaochuan ricorda che il paese deve essere pronto per contrastare possibili shock derivanti dalla crisi del debito in corso in Europa e dall’incertezza sull’outlook degli Stati Uniti, rimarcando così le parole del Premier Wen Jiabao.

In una giornata con l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo chiuso, il Shanghai Composite della Cina è uno dei migliori, registra un buon recupero dopo le forti perdite degli ultimi mesi.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in calo (-0,29%). Seul (-0,90% in chiusura), Sydney (-0,08%), Hong Kong (-0,72%), Shanghai (+1,89%), Singapore (-0,91%). Chiuso il Nikkei.

Commodities: Wti ($101,00, -0,55%), Brent ($113,15, +0,08%), oro ($1.610,60, -0,38%), argento ($28,67, -0,05%), rame ($3,3985, -1,06%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2704 (+0,12%), contro lo yen giapponese a ¥97,72 (+0,14%), contro il franco svizzero a CHF 1,2137 (-0,12%), contro la sterlina a GBP 0,8237 (+0,10%). Dollaro/yen a ¥76,93 (+0,12%).

Futures sull’indice S&P500 in calo di 6 punti (-0,47%) a 1.268,25. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,958%.

“L’Europa rimane il vero problema”, ha detto a Bloomberg Lee King Fuei, di Schroders Plc a Singapore. “Molto probabilmente continueremo a soffrire ancora, prima di giungere a una soluzione”.