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Azionario Asia: cali in seguito a downgrade nell’eurozona

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Bangkok – Listini asiatici in calo. Svanisce la maggiore tranquillità raggiunta sul caso Grecia, dopo l’approvazione delle misure di austerità da parte del Parlamento e dunque il probabile ottenimento di un nuovo pacchetto di aiuti da €130 miliardi, per far fronte alle obbligazioni in scadenza a breve e dunque evitare un default disordinato. Euro a $1,3150.

A colpire il sentiment stavolta la decisione dell’agenzia di rating Moody’s Investors Service di procedere al downgrade di ben 6 paesi dell’eurozona, tra cui Italia (da ‘A2’ ad ‘A3’) e Spagna (da ‘A1’ ad ‘A3’).

Colpiti anche Malta, Slovacchia, Slovenia e Portogallo, con il merito di credito decurtato di un livello.

In aggiunta, mezza bocciatura e avvertimento per 3 paesi AAA: Austria, Francia e Gran Bretagna. L’outlook è stato portato a negativo.

Dopo tale decisione, in giornata attesa sui risultati dell’asta italiana, con l’emissione di titoli con scadenza a 2, 3 e 5 anni.

I ministri delle Finanze europei decideranno domani in merito all’assegnazione o meno alla Grecia del nuovo pacchetto di aiuti.

La Bank of Japan, la banca centrale del Giappone, annuncia di aver aumentato il programma di acquisti di asset, a 65 trilioni di yen ($834 miliardi) rispetto ai precendenti 55 trilioni di yen. La divisa nipponica perde dunque terreno contro le principali valute.

Avanza il Nikkei di Tokyo e supera con forza l’importante soglia di quota 9.000, ma raggiunge una resistenza importante a 9.052.

Negativo l’indice Shanghai Composite della Cina, sulle attese di un deterioramento delle prospettive di crescita e sulle aspettative secondo cui il governo di Pechino continuerà a raffreddare con ogni mezzo (dunque anche con la politica monetaria) il mercato immobiliare.

L’indice MSCI Asia Pacific Index è in rialzo del 17% dai minimi da 2 anni toccati lo scorso ottobre.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in calo (-0,41%). Nikkei (+0,59% in chiusura), Seul (-0,15%), Sydney (-0,99%), Hong Kong (-0,06%), Shanghai (-0,63%), Singapore (-0,01%).

Commodities: Wti ($100,57, -0,34%), Brent ($117,24, -0,59%), oro ($1.719,20, -0,33%), argento ($33,575, -0,44%), rame ($3,8265, -0,34%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,3150 (-0,31%), contro lo yen giapponese a ¥102,55 (+0,21%), contro il franco svizzero a CHF 1,2078 (-0,06%), contro la sterlina a GBP 0,8374 (+0,08%). Dollaro/yen a ¥77,96 (+0,52%).

Futures sull’indice S&P500 in calo di 3,,75 punti (-0,28%) a 1.345,25. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,965%.

“La decisione di Moody’s porta nuovamente l’attenzione su quanto avviene nell’eurozona, e del pericolo associato”, ha detto a Bloomberg Lee Wai Tuck, strategista nel valutario presso Forecast Pte. “Quello con la Grecia non è ancora un accordo definitivo. Devono parlare con la Troika e ci sono ancora tante incertezze”.