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Axa IM: uno sguardo ai trend del futuro

Il mondo sta cambiando ad una velocità mai vista prima. I nuovi scenari nello scacchiere geopolitico, la rapida diffusione dell’intelligenza artificiale e l’introduzione di dazi al commercio internazionale stanno ridisegnando la geografia economica con inevitabili ripercussioni anche nel mondo degli investimenti e del risparmio gestito.
Per capire come cogliere le opportunità del nuovo contesto abbiamo incontrato Pietro Martorella, co-head of Core Client Group di AXA IM alla vigilia dell’edizione 2025 del Salone del Risparmio.

Dopo il rally di inizio anno quali sono le vostre prospettive per i listini nella seconda parte dell’anno?

Riteniamo che le prospettive per i mercati azionari siano ancora positive anche dopo i rialzi messi a segno negli ultimi mesi. A sostenere la nostra visione contribuisce l’attesa per un’ulteriore crescita dell’economia globale nel corso dell’anno. Guardiamo con particolare interesse al mercato azionario europeo che presenta ancora valutazioni interessanti in un’ottica fondamentale. A supportare la nostra visione contribuiscono anche gli importanti flussi di investimento che arrivano sui listini del Vecchio Continente dai mercati Oltreoceano. Entrando nel dettaglio, a livello settoriale riteniamo interessanti il comparto delle infrastrutture, quello legato ai titoli della difesa e alcuni segmenti del settore industriale. Allargando lo sguardo agli altri listini, visto il peso di Wall Street negli indici internazionali riteniamo sia importante avere in portafoglio anche una posizione sulle borse a stelle e strisce.
Infine in un portafoglio diversificato non può mancare anche una seppur limitata posizione sulla Cina, la cui economia continua a crescere soprattutto grazie allo sviluppo dei consumi interni.

E per i mercati obbligazionari quali sono le vostre attese?

Anche sui mercati obbligazionari continuano ad esserci grandi opportunità. In questo momento preferiamo le obbligazioni corporate e in particolare il segmento high yield americano che ora offre rendimenti simili al mercato azionario ma con un profilo di rischio decisamente inferiore. Più in generale, visto che la curva dei rendimenti è sostanzialmente piatta preferiamo le duration brevi, che dovrebbero proteggere il portafoglio da possibili rischi legati alla ripresa dell’inflazione nel caso di ulteriori dazi al commercio internazionale da parte dell’amministrazione Trump.

Il tema dell’edizione 2025 del Salone del Risparmio è la longevità. Vivremo tutti di più e quindi servono più risparmi per far fronte all’allungamento della vita media. Cosa si può fare?

La longevità rappresenta una doppia opportunità. Da un lato favorisce maggiori consumi e dall’altro comporta un aumento di servizi a supporto delle nuove esigenze della popolazione. Per conciliare tutte queste esigenze riteniamo che sia necessario rivedere l’asset allocation dei risparmiatori italiani ancora troppo focalizzata sui titoli di Stato e poco esposta alle azioni e agli investimenti di lungo periodo.
Siamo ancora molto lontani dalle tendenze dei mercati anglosassoni dove la componente azionaria è preponderante nei portafogli dei risparmiatori. Per favorire il cambiamento è necessario lavorare prima di tutto sull’educazione finanziaria degli italiani per far comprendere le potenzialità di questa asset class ma allo stesso tempo sono necessari anche interventi fiscali per favorire l’investimento azionario nel lungo periodo. Per avvicinare in modo soft i risparmiatori ai listini ed accompagnarli all’investimento di lungo termine è possibile utilizzare i Piani di accumulo che consentono anche di smorzare la volatilità dei mercati nel breve periodo.

In questo mondo in rapido cambiamento come vedete il futuro del risparmio gestito?

Il mondo dell’asset management è un settore maturo caratterizzato da costi crescenti nel campo della tecnologia, della regolamentazione e della ricerca. Per competere adeguatamente con i leader del settore è necessario avere grandi dimensioni e questa situazione ha favorito nel corso degli ultimi anni numerose operazioni di aggregazione sia tra competitor del settore sia con alcune grandi banche che guardano sempre più con interesse alle fabbriche prodotto. Noi di AXA IM siamo coinvolti in un’operazione di acquisizione da parte di BNP Paribas con ottime prospettive in termini di dimensioni, complementarità di prodotti e canali di distribuzione.

A proposito di innovazione, gli ETF sono sempre più diffusi tra gli investitori. Quale sarà il futuro di questi prodotti?

L’utilizzo degli ETF è un fenomeno irreversibile. Non ci attendiamo una completa sostituzione dei tradizionali fondi comuni ma piuttosto un’integrazione tra i due prodotti.
Nati come strumenti passivi, ora gli ETF si stanno evolvendo verso un veicolo anche per la gestione attiva.
In particolare noi di AXA IM crediamo sulla componente obbligazionaria, dove la gestione attiva, unita agli ETF, può offrire un valore aggiunto maggiore.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di aprile 2025 del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.