(Teleborsa) – Alla fine di quest’anno gli italiani avranno speso per acquistare auto nuove circa 33,9 miliardi di euro (-3% rispetto ai 34,8 mld del 2009), al netto dei circa 673 milioni di euro di incentivi statali erogati al settore nei primi tre mesi dell’anno. Il dato, si legge in una nota, emerge dalla ricerca “Il Mercato Auto a Valore” presentata stamane a Roma (nella splendida cornice di Palazzo Brancaccio) nel corso del congresso La Capitale Automobile, l’appuntamento annuale di confronto per l’intera filiera del settore automotive. La ricerca, alla sua quarta edizione, è promossa dal Centro Studi Fleet&Mobility in sinergia con il Master sull’Automobile di Roma e fornisce un osservatorio innovativo sul settore dell’auto, fondato non sul numero delle immatricolazioni, ma sul loro effettivo valore economico. La differenza tra il calo dei volumi di auto immatricolate (-9%) e la flessione del reale giro d’affari del settore (-3%) registrata nel 2010 va interpretata principalmente alla luce di due elementi che stanno caratterizzando l’anno in corso: la pur timida ripresa economica e gli incentivi, limitati ai primi 3 mesi. Il lento e graduale miglioramento dello scenario economico sta spingendo le aziende, che solitamente acquistano vetture di classe più alta e costose rispetto ai privati, a comprare (o anche noleggiare e prendere in leasing) un maggior numero di veicoli nuovi. Rispetto al 2009, le aziende stanno incrementando gli acquisti di auto del 13%, mentre i privati a fine anno segneranno un calo dei volumi del 15%: la combinazione dei due fenomeni aumenta il valore medio delle auto vendute. A questo si aggiunge il fatto che gli incentivi nel 2010 peseranno per meno di 700 milioni di euro, mentre nel 2009 avevano contribuito per oltre 2,2 miliardi agli acquisti degli italiani: gli incentivi non rientrano nella valorizzazione della domanda, fungendo in pratica da “taglio di prezzo”. Nel 2010 si acquistano vetture il cui valore medio è di circa 17.200 euro, il 7% in più del 2009 (16.050 euro a macchina). “Proprio in un periodo di crisi e di interventi esogeni di sostegno alla domanda è importante misurare il mercato in valore, per avere un quadro chiaro di quante risorse gli italiani sono disposti a investire per cambiare l’auto”, dichiara Pierluigi del Viscovo, Direttore del Centro Studi Fleet&Mobility. “Dall’analisi del valore emerge che il 2009, anno di crisi, ha visto la domanda in flessione del 9%, e non in pareggio. Mentre viene fuori che il calo del 2010 è appena del 3%, dovuto in buona parte al fatto che molti acquisti sono stati anticipati al 2009, stimolati dagli incentivi”. Stando alle stime del Centro Studi Fleet&Mobility (le istituzioni non hanno fornito ancora dati definitivi su questo argomento) il contributo che lo Stato ha fornito agli acquirenti di automobili nei mesi di gennaio, febbraio e marzo sarebbe stato di 673 milioni di euro, mentre nel 2009 lo Stato aveva già sostenuto gli acquisti di auto con ben 2 miliardi e 243 milioni di euro, spingendo i clienti ad anticipare i propri acquisti per beneficiare dell’agevolazione e “provocando” circa 400mila immatricolazioni che, altrimenti, non ci sarebbero state, ma prosciugando, di contro, le vendite dei successivi mesi.
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