Società

Auto: agli arresti domiciliari Rossignolo, patron De Tomaso

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Torino – La riconversione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. E poi, ancora, il tentativo di acquisire la Bertone, una delle firme della carrozzeria italiana, nel 2007. Gian Mario Rossignolo, patron della De Tomaso, negli ultimi anni ha fatto parlare di sé più per gli annunci di iniziative imprenditoriali che per i volumi di vendita di auto.

Da questa mattina, è insieme ad altre due persone agli arresti domiciliari per un’inchiesta sulla presunta percezione di finanziamenti pubblici illeciti. L’operazione e’ stata condotta dalla Guardia di Finanza di Torino.

Lo riferiscono a Reuters le Fiamme gialle, precisando che Rossignolo è ai domiciliari mentre gli altri due arrestati – il responsabile della risorse umane della De Tomaso di Livorno e un mediatore creditizio di Bergamo – sono stati portati in carcere.

Formazione virtuale

Finanziamenti pubblici per sette milioni e mezzo di euro per corsi di formazione che, in realtà, non sono mai stati avviati: è questa la contestazione che la Procura della Repubblica di Torino e la Guardia di finanza muovono a Gian Mario Rossignolo e ad altre due persone che sono stati arrestate stamani.

Un’azienda fallita che non ha mai prodotto un’auto

La Guardia di finanza ha eseguito ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del capoluogo piemontese su richiesta del procuratore aggiunto Alberto Perduca e notificate in Piemonte, Lombardia e Toscana. A Livorno ha sede la De Tomaso, azienda automobilistica produttrice di auto di lusso rilevata da Rossignolo, ex manager della Zanussi e della Telecom, nel 2009, e già dichiarata fallita dal locale tribunale di Livorno (un’istanza analoga è in corso presso il tribunale fallimentare di Torino).

In Piemonte la De Tomaso aveva acquisito lo stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco e gran parte dei dipendenti dell’azienda che avrebbero dovuto essere riqualificati con i corsi di formazione finanziati con fondi pubblici.

Garanzie false

Secondo l’accusa, per accedere ai contributi è stata utilizzata una fidejussione falsa dell’ammontare di alcuni milioni e parte dei fondi e’ finita direttamente nelle tasche di
dirigenti della De Tomaso.

Il progetto Termini Imerese

Eppure lo stesso Rossignolo, inseguoto da anni dallo scetticismo di buona parte del mondo dell’auto, ha continuato a pensare in grande: con i sindacati, fino a due anni fa, e con le autorità locali, aveva discusso di un piano industriale per rilanciare lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese: due modelli auto di alta gamma, una city car di lusso e un crossover per un totale di 38mila auto all’anno da realizzare con l’investimento di 420 milioni in tre anni con cui occupare, a regime, circa 1.450 lavoratori.