Economia

Austerita’ anche in Francia: in cerca di 7-10 miliardi tramite misure fiscali

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New York – Anche in Francia l’economia e’ al centro dei colloqui del governo, che dovra’ trovare almeno 7 miliardi di euro di risparmi. Questa la cifra che manca per portare il deficit-Pil di quest’anno al gia’ mediocre livello di 4,5%.

Il programma di François Hollande prende forma e il disegno di legge della finanza ratificativa (PLFR) che verra’ presentato il prossimo 4 luglio in consiglio dei ministri, costituira’, secondo Alain Vidalies, ministro dei rapporti con il Parlamento, “il piatto forte” dell’esordio della quattordicesima legislatura, i cui dettagli verranno definiti al prossimo meeting dell’esecutivo, domani, martedi’ 26 giugno.

Il testo non comprendera’ la totalita’ degli impegni presi dal capo di stato durante la campagna elettroale. Alcune misure verranno annunciate in autunno, nel corso della presentazione della finanziaria per il 2013. A Bercy i ministri “non intendono semplicemente discutere le ricette da attuare, ma vogliono “gettare la prima pietra del riequilibrio fiscale” voluta dal neo eletto presidente della Repubblica.

La promessa e’ che la classe media non sara’ toccata. Concretamente, il PLFR prevede principalmente delle misure che alzeranno le tasse. Figurera’ anche la riduzione del 30% dello stipendio del presidente della Repubblica e del primo ministro. I risparmi dovrebbero aggirarsi tra i 7 e i 10 miliardi di euro.

Il leader dei socialisti viene definito dall’ultimo numero dell’Economist “potente almeno quanto pericoloso”. Il titolo si riferisce al fatto che il PS puo’ contare su una maggioranza ampia in parlamento, e che quindi rischia di indirizzare il paese “nella direzione sbagliata piu’ in fretta di quanto gli investitori temessero”.

Le misure che non piacciono al settimanle inglese sono la riduzione dell’eta’ pensionabile a 60 anni (solo per chi ha iniziato a lavorare a 18-19 anni), l’incremento dell’aliquota sui ricchi al 75%, l’aumento della patrimoniale, della tassa sull’eredita’ e dell’incremento dei salari minimi, oltra alle norme che rendera’ piu’ difficile i licenziamenti.

Quello che invece dovrebbe fare il nuovo governo di centro sinistra, secondo il magazine conservatore favorevole al libero mercato, sarebbe ridurre le dimensioni del settore pubblico, che al 56% del Pil sono le maggiori di tutta l’area euro. Invece dalle intenzioni di Hollande, il rischio e’ che si espanda ancora.

In realta’ le promesse del governo parlano di una riduzione del numero di funzionari pubblici, ma senza nessun licenziamento.

“Con queste politiche sta agendo contro il seme del cambiamento del resto d’Europa – dice in tono polemico l’influente settimanale – Non faranno nulla per migliorare la competitivita’ francese che, come mostrano i dati sul deficit commerciale, e’ calata progressivamente negli anni”.