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Astaldi: trimestrale positiva e in linea con le attese, ma titolo cede 2%

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ROMA (WSI) – Trimestrale positiva in linea con le aspettative per Astaldi, gruppo attivo dagli Anni 20 in grandi opere di ingegneria.

La società promotrice di iniziative in project finance, quotata a Piazza Affari, ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con un profitto netto pari a 60,5 milioni di euro.

Si tratta di un incremento del 13,1% rispetto al periodo corrispondente del 2013.

Gli analisti non sono rimasti delusi. Il mercato puntava in media su profitti per 59,6 milioni per un giro d’affari di 1,844 miliardi di euro.

Nel terzo trimestre l’utile era stato ‘gonfiato’ dal reddito da partecipazione e dalla conversione del prestito obbligazionario convertibile da 130 milioni e scadenza 2019.

Il fatturato complessivo del General Contractor, si legge in un comunicato, è salito del 7,4% attestandosi a 1,85 miliardi mentre l’Ebitda margin scende all’11,8% dal 12,6% del 30 settembre dello scorso anno.

Nel periodo preso in esame il portafoglio ordini ha superato i 23 miliardi.

Visto il risultato ottenuto nel terzo trimestre, Astaldi punta a chiudere l’esercizio con ricavi totali in crescita del 10%, un margine ebit superiore al 9% e una posizione finanziaria netta negativa compresa tra 900 milioni e un miliardo di euro

Nonostante i numeri positivi, il titolo cede il 2% a 5,48 euro alla Borsa milanese.

Astaldi, dice la nota, “prosegue nell’attuazione del piano strategico 2013-2018 e conferma la capacità di raggiungere gli obiettivi fissati”, stando alle dichiarazioni dell’AD Stefano Cerri.

Con un altro comunicato il General Contractor ha fatto poi sapere che il CdA ha dato mandato al presidente e all’amministratore delegato di “proseguire nell’operazione di valorizzazione alle migliori condizioni di mercato” degli asset in concessione, “anche mediante la costituzione di un apposito veicolo di investimento”.

“Si prevede – rende noto il gruppo – che i termini dell’operazione saranno sottoposti all’approvazione del consiglio di amministrazione nel corso del 2015”.

La gestione di queste attività procederà “secondo una logica di ‘asset rotation’, tramite operazioni di dismissione o valorizzazione delle iniziative esistenti e di investimento in nuove iniziative”.

(DaC)