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Asta: alert, tasso bond 2022 oltre il 6%, è record di sempre

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Roma – Il Tesoro ha proceduto oggi a nuove emissioni per un valore complessivo di €7,93 miliardi, inferiore al target massimo prefissato a €8,5 miliardi. Collocati per un valore di €3,08 miliardi titoli di stato con scadenza a tre anni, ovvero nel 2014; i rendimenti sono saliti dal 4,68% dell’ultima asta dello scorso 29 settembre al 4,93%. In lieve calo la domanda, con il bid to over che si è attestato a 1,35, contro gli 1,36 dell’asta precedente.

Collocati per €2,98 miliardi anche titoli di stato a scadenza nel 2022, con i rendimenti al 6,06%. In questo caso, il Tesoro aveva come obiettivo quello di collocare un ammontare più alto, pari a €3,793 miliardi. Il bid to cover si è attestato a quota 1,27.

Le emissioni hanno poi riguardato anche titoli di stato con scadenza al 2019, per un valore di €871 milioni di euro: in questo caso
il tasso è volato al 5,81%. Il collocamento ha avuto infine per oggetto bond con scadenza nel 2017 per un valore di €1 miliardo, con i rendimenti al 5,59%.

Tornano ad accentuarsi i timori sulla capacità dell’Italia di rifinanziare le spese per gli interessi sul proprio debito. Negli ultimi due giorni la tensione sui titoli era scesa, grazie all’accordo raggiunto dai leader europei per la ricapitalizzazione delle banche, il potenziamento del fondo salva-stati e il salvataggio della Grecia.

Tuttavia, alcuni operatori di mercato avevano già fatto notare che il calo dello spread Italia-Germania alla fine non è stato così notevole, così come quello dei rendimenti decennali. La discesa c’è stata insomma, ma non della portata sperata. E ora l’esito di quest’asta rinnova le preoccupazioni. Da segnalare che un tasso sui BTP decennali al 6%, protratto nel tempo, costerebbe al paese ben 19 miliardi di euro in più all’anno..

“Guardando al risultato complessivo, l’asta di oggi non è stata molto soddisfacente – ha commentato in una intervista a Bloomberg Annalisa Piazza, strategist del mercato del reddito fisso presso Newedge Group a Londra. “I mercati rimangono molto scettici” sulla capacità del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di attuare le disposizioni contenute nella lettera inviata all’Unione europea.

Lo stesso Mario Draghi, ormai prossimo a vedere ufficializzata la sua nomina alla presidenza della Bce, ha affermato in un discorso nel corso di questa settimana che rendimenti dei bond italiano rimangono a “livelli molto elevati”.

Intanto, come reazione all’esito disastroso dell’asta, i rendimenti decennali dei BTP scambiati sul mercato secondario tornano a salire e si attestano al 5,898%, a fronte di uno spread Italia-Germania, che rimane sotto controllo a quota 367 punti base. I rendimenti hanno testato il massimo dell’introduzione dell’euro agli inizi di agosto, attestandosi al 6,4%, prima che la Bce iniziasse l’8 agosto ad acquistare bond italiani e spagnoli.

IL RIASSUNTO DELLA SETTIMANA DI ASTE

Nell’asta di ieri, giovedì 27 ottobre, il Tesoro ha collocato €750 milioni di euro di BTPei, ovvero di bond indicizzati all’inflazione, con scadenza a settembre del 2021. In rialzo i rendimenti, che sono saliti al 4,61% rispetto al 4,07% del collocamento precedente e che hanno confermato la tensione che continua a rimanere sul mercato dei titoli di stato.

Tuttavia, forte è stato l’interesse degli investitori, visto che il bid to cover si è attestato a 2,14, in deciso incremento rispetto all’1,69 di luglio.
Le precedenti due aste hanno messo in evidenza una buona domanda per i bond italiani, ma anche un rialzo dei rendimenti, con quelli dei Bot a sei mesi che si sono attestati al massimo dal 2008.

Ancora prima, nell’asta nell’altro ieri, il Tesoro italiano ha collocato per 8,5 miliardi di euro titoli di stato a 182 giorni a un rendimento in rialzo al 3,535%, al massimo dal 2008, contro il 3,071% dello scorso 27 settembre. Domanda in calo, con il rapporto bid-to-cover che si è attestato a 1,57, contro 1,74 dello scorso mese.

Emessi anche 2 miliardi di euro di CTZ a settembre nel 2013 a un tasso al 4,628%, in crescita rispetto al 4,511% della precedente asta, ma con un bid to cover superiore, salito al 2,01% dall’1,57 precedente.