Mercati

Assocamerestero: Made in Italy,promozione costante

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Consolidare le posizioni all’estero presidiando in modo costante i mercati. Il presidente vicario di Assocamerestero, il senatore Edoardo Pollastri, interviene così al primo Forum delle Camere di commercio a Unioncamere lo scorso 10 ottobre, sottolineando che “per molte piccole e medie imprese l’approccio ai mercati esteri resta un evento occasionale, come dimostra il fatto che il 25 per cento delle aziende che hanno esportato in un anno non lo fa il successivo. Azioni episodiche di promozione del made in Italy – prosegue Pollastri – finiscono per replicare su una scala diversa il principale errore stategico addebitato alle nostre imprese:
quello di non essere in grado di presidiare i mercati in consumo di beni che, in assenza di una caratterizzazione continuata nel tempo, finirebbero per essere spiazzati da prodotti che sembrano ma non sono italiani”.
Pollastri è convinto della necessità di instaurare “relazioni di lunga durata e bisogna stabilire reti fiduciarie facendo integrare soggetti privati ed istituzionali. Troppo spesso questo fa la differenza tra noi e i nostri competitori. A politici, imprenditori ed economisti – prosegue il presidente vicario di Assocamerestero – chiediamo di realizzare un vero gioco di squadra per vincere le sfide della globalizzazione e al contempo rilanciare, soprattutto nell’attuale fase, provvedimenti per il sostegno e lo sviluppo delle reti di promozione per l’internazionalizzazione”.
Intanto si apprende che la proposta di collaborazione al sistema della promozione pubblica lanciata dalle Camere di Commercio miste ed estere in Italia si basa su alcuni punti, in particolare sulla diffusione di forme stabili di cooperazione con tutti i soggetti italiani che operano nel campo della promozione dell’Italia all’estero (Ice e Camere di commercio italiane all’estero in primo luogo), in maniera da far incontrare la ricerca di operatori esteri interessati a investire in Italia con quella degli operatori italiani pronti a investire all’estero e studiare forme di autocertificazione della qualità dei servizi per favorire la diffusione di standard di efficienza condivisi all’interno della rete.