(Teleborsa) – Adiconsum si associa alla richiesta di un tavolo di lavoro sulle assicurazioni lanciata dal presidente dell’Isvap, Giannini, al Governo. Paolo Landi, Segretario generale Adiconsum di Adiconsum, afferma: “Condividiamo la proposta del Presidente Isvap Giannini di un tavolo per affrontare i problemi del settore assicurativo. La nuova tassa sulle assicurazioni significa un’ulteriore tassa per i consumatori”. “Concordiamo sulle preoccupazioni di sistema oggi espresse dal presidente dell’Ania Cerchiai. Tuttavia Adiconsum rimprovera alle imprese un quinquennio di immobilità, durante il quale si sono adagiate su utili crescenti”. Rc auto, vita, sanità, catastrofali sono i diversi rami del settore assicurativo. Rami che necessitano tutti di continue verifiche tra le parti. Al contrario, le imprese nel quinquennio passato hanno operato scelte unilaterali. Nella Rca si è ritornati ad aumenti a due cifre con tassi di inflazione prossimi allo zero. Non solo. Le compagnie hanno abbandonato metà del Paese con la chiusura dei centri di liquidazione pur in presenza di un obbligo a contrarre confermato dalla Corte di Giustizia europea. Adiconsum ritiene che “le priorità del confronto fra le parti riguardino l’Agenzia antifrode, le micropermanenti, il risarcimento diretto”. Sulla salute le polizze sanitarie private possono svolgere un ruolo integrativo di sussidiarietà, mentre il sistema di garanzia ai cittadini deve essere e restare pubblico (affrontando i vari problemi per renderlo più efficace) e basato sulla mutualità. Il sistema di mutualità della Rc auto se non definito con regole precise rischia di saltare e di diventare un sistema ingovernabile, in cui gli utenti non a rischio sono tutelati dal privato, mentre quelli con più sinistri vengono scaricati sullo Stato con ulteriori tassazioni a carico dei cittadini-contribuenti. In merito alla proposta del ministro Brunetta sul prelievo straordinario sulle riserve vita, che il presidente Cerchiai ha calcolato essere del 2,75%, Adiconsum vuole ricordare che tale misura altro non è che un’ulteriore tassa a carico dei consumatori. Tassa che si aggiunge a quella sulle bollette elettriche (certificati verdi per circa 600 milioni di euro in mancata riduzione sulle bollette) e a quella sulle concessioni autostradali (circa 80 milioni di euro).
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