Economia

Assegno unico per i figli da luglio: come funzionerà

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Premio alla nascita, bonus bebè, bonus nido fino alle detrazioni in busta paga: a luglio potremmo dover dire addio alle agevolazioni oggi esistenti per chi ha figli e dare però il benvenuto al nuovo assegno unico.

E’ il neo ministro per la Famiglia Elena Bonetti a dare l’annuncio dello sblocco dell’iter parlamentare per l’introduzione dell’assegno unico per i figli fino a 21 anni che riceve il via libera definitivo in commissione lavoro al Senato. Si attende ora un ddl che istituirà in maniera ufficiale l’assegno universale e progressivo che dovrebbe partire già da luglio.

Assegno unico per i figli: come funziona e come verrà erogato

Stando alle indiscrezioni e ai vari annunci succedetesi nei mesi, l’assegno unico potrebbe tradursi in un’alternativa tra credito di imposto e assegno mensile per chi ha figli da 0 a 21 anni. Il credito di imposta in particolare andrà ad essere elargito agli incapienti, coloro che hanno un reddito molto basso e come tale non fruiscono delle detrazioni fiscali e alle partite Iva e autonomi, finora esclusi totalmente dagli sgravi fiscali.

L’importo dell’assegno potrebbe aggirarsi attorno ai 200 euro al mese per figlio ma sarà modulato in base all’Isee, con una maggiorazione a partire dal secondo figlio e un aumento tra il 30% e il 50% in caso di figli disabili. L’assegno unico inoltre fino a 18 anni andrà ai genitori ma poi potrà proseguire fino ai 21 anni e verrebbe elargito direttamente ai figli, su richiesta, “per favorirne l’autonomia”, ma solo se studiano, fanno un tirocinio o hanno primi lavori a basso reddito quindi non debbano rientrare nei cosidetti Neet, giovani che non studiano né lavorano.

Per finanziare questa riforma la legge di Bilancio ha stanziato tre miliardi per il 2021 (tra 5 e 6 a regime a partire dal 2022), che si sommano ai circa 125 miliardi attualmente dedicati ad altri strumenti che andranno gradualmente ‘in soffitta’.