Economia

Antitrust, anticoncorrenziali norme su autoscuole in nuovo codice strada

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(Teleborsa) – Le norme sulle autoscuole contenute nel nuovo codice della strada rischiano di avere effetti anticoncorrenziali. Lo scrive l’Antitrust, in una segnalazione inviata al Governo e al Parlamento, nella quale si evidenziano anche le ulteriori restrizioni alla competizione contenute nelle bozze di regolamento ministeriale. Secondo l’Autorità obbligare chi vuole aprire un’autoscuola a dotarsi di tutti gli automezzi necessari (autovetture, motocicli, autocarri, autobus) per l’istruzione di guida rappresenta una ingiustificata barriera all’ingresso. Per quanto finalizzata a garantire all’utenza un’offerta completa, la nuova norma, escludendo la possibilità per le autoscuole di limitare la propria attività solo alla preparazione alle patenti A e B rende difficile, se non impossibile, l’accesso al mercato di nuovi operatori. Peraltro ulteriore barriera all’entrata, per chi intende avviare una nuova attività nel settore, è rappresentata dalle riscontrate difficoltà ad entrare nei Consorzi d’imprese già costituiti al fine di dividere i costi di gestione e di acquisto degli automezzi. Il settore dei servizi, ricorda l’Autorità, è stato liberalizzato sia dalle norme nazionali che da quelle comunitarie. L’Antitrust esprime dubbi anche sulle bozze di regolamento in preparazione presso il Ministero delle Infrastrutture. Per quanto riguarda la composizione relativa alla commissione per l’abilitazione di insegnante e istruttore di autoscuola, è essenziale che l’esperto nelle materie d’esame designato dalla Regione non sia scelto fra le ‘associazioni di categoria delle autoscuole maggiormente rappresentative in ambito nazionale’: in questo caso verrebbe meno il principio di terzietà dell’esaminatore. Ugualmente restrittivo della concorrenza è l’obbligo per l’aspirante titolare di autoscuola di svolgere un ‘tirocinio’ di almeno 24 mesi in una o più autoscuole (cioè presso i concorrenti), contenuto nella bozza di regolamento: la disposizione, peraltro, è in contrasto con quanto previsto dal nuovo codice in base al quale il tirocinio può essere svolto anche presso soggetti accreditati dalle Regioni. Ingiustificato e da eliminare, infine, l’obbligo di dotarsi di locali e di attrezzature specificatamente indicate nel regolamento sia in termini di dimensioni che di arredamento.