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ANCORA SELL A WALL STREET, ALERT SUL CREDITO

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Chiusura negativa per la borsa statunitense. Il rafforzamento del dollaro e i rischi emersi sul fronte del deficit pubblico del governo Usa hanno spinto gli indici azionari americani in rosso. Il Dow Jones ha perso l’1% a 10285, l’S&P500 l’1.03% a 1091, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.76% a 2172.

Ad innescare le vendite fin dai primi minuti della giornata sono state le azioni della societa’ di rating Moody’s, che ha rivisto al ribasso il giudizio su una serie di aziende governative del Dubai, Fitch Ratings ha invece tagliato il giudizio sul credito della Grecia a BBB- da AAA-, evidenziandone i “timori sull’outlook di medio termine delle finanze pubbliche considerata la debole credibilita’ degli istituti fiscali del Paese”.

A pesare sul sentiment degli operatori sono stati anche alcuni dubbi sulle finanze pubbliche di Stati Uniti e Gran Bretagna, che secondo Moody’s Services andrebbero risanate se le due nazioni desiderano evitare un taglio del rating sul credito. Moody’s ha confermato che il disavanzo pubblico, ovvero l’ammontare della spesa pubblica non coperta dalle entrate, potrebbe testare le frontiere di tripla A.

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La predisposizione iniziale alle vendite ha portato cosi’ gli investitori a sottopesare le buone notizie giunte dal fronte societario, con l’azienda di trasporto specializzata nelle spedizioni espresse, FedEx, che ha rivisto al rialzo le linee guida sui conti fiscali. La componente del Dow McDonald’s ha riportato in novembre un lieve incremento delle vendite globali nei ristoranti fast food aperti da almeno un anno.

Cattive invece le notizie comunicate da 3M: la produttrice di adesivi e altri materiali industriali ha rivisto al ribasso le sue linee guida, causando un calo del titolo dell‘1.2% circa. Subito dopo la chiusura delle borse sara’ il gigante dei chip Texas Instruments ad offrire gli aggiornamenti infratrimestrali.

In rifeirmento ad altre news di rilievo, durante un intervento con la stampa il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha delineato tre aree di investimento per sostenere l’economia e nel contesto la creazione di posti di lavoro. Tali investimenti riguarderanno le infrastrutture legate ai trasporti, nuovi incentivi per coloro che ristrutturano la propria casa e misure per incoraggiare le piccole aziende ad assumere.

Sugli altri mercati, sul valutario a guadagnare ancora terreno e’ stato il dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’’ a New York il cambio con l’euro e’ pari a 1.4701. Per gli analisti, “uno dei problemi con cui dovra’ fare i conti il mercato azionario e’ proprio il recupero del biglietto verde, che potrebbe intaccare i profitti aziendali, specie quelli delle societa’ multinazionali che puntano molto sulle esportazioni”.

Il balzo del biglietto verde ha spinto al ribasso le commodities. Il greggio ha chiuso in calo per la quinta seduta consecutiva. I futures con consegna gennaio hanno ceduto $1.31 a $72.62 al barile. Giu’ anche l’oro: i futures con scadenza febbraio si sono attestati a quota $1143.40 (-$20.60) l’oncia. In progresso invee i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.3920% dal 3.4480% di lunedi’.