Società

G20, Amburgo “zona di guerra”, feriti agenti e manifestanti

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Sono stati 159 gli agenti e 100 i manifestanti feriti durante le proteste nei giorni del G20 di Amburgo. Almeno 45 persone sono state arrestate e molti sono i danni materiali, fra quelli provocati ai negozi e le auto date in fiamme. Circa mille manifestanti di estrema sinistra hanno provocato il caos in tutta la città, un contesto urbano favorevole alla guerriglia perché permette di nascondersi e disperdersi con facilità e perché pieno di simboli detestati dagli anticapitalisti, come i cantieri navali che costruiscono yacht di lusso.

Dall’inizio del summit del 7 e 8 giugno, black bloc e altri protestanti hanno bloccato le strade e i ponti che portano al luogo del summit. Già dalla sera di giovedì hanno lanciato bottiglie di birra, rovesciato cassonetti e bruciato le macchine. Secondo la polizia, l’ala più anarchica aveva con sé alcune armi fra cui coltelli e catapulte.

Le proteste durante il G20 di Amburgo
Gli scontri fra polizia e manifestanti durante il G20 di Amburgo, in Germania

A causa dei disordini Melania Trump è rimasta bloccata nella residenza del Senato tedesco, dove alloggia insieme al marito, e lo stesso Donald Trump ha dovuto fare un giro più lungo per raggiungere la sede dell’incontro, a causa di un sit-in dei manifestanti sulla strada che avrebbe dovuto percorrere. La polizia ha usato gli idranti per liberare la strada.

Durante la giornata di venerdì, gli scontri hanno cambiato il programma dei consorti dei capi di Stato. Saltata la visita al centro di ricerca climatica voluta dal marito di Angela Merkel, Joachim Sauer. Dopo le prime proteste del giovedì sera, la polizia di Amburgo ha chiesto rinforzi, che sono arrivati da Berlino e dal Baden Wurttemberg.