
“La possibile interazione tra Alitalia e Ferrovie dello Stato è una pista su cui naturalmente bisognerà lavorare anche perché in altre parti del mondo questo sta avvenendo”: è questa la prospettiva delineata dal ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, in una risposta fornita in audizione alla Camera. Di lì a poco il ministro avrebbe incontrato telematicamente la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager per trattare proprio la riorganizzazione societaria di Alitalia.
Per Giovannini quella dell’integrazione con Fs “è un tema su cui senza dubbio Ita e Ferrovie ragioneranno in futuro”.
“La nostra speranza è che si raggiunga un risultato positivo in un tempo relativamente breve”, ha detto Vestager nel corso della videoconferenza con i ministri economici del governo Draghi. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore tra Roma e Bruxelles si sta ragionando sul “passaggio diretto del ramo di azienda volo di Alitalia a Ita, la Newco pubblica al 100% del Mef”. Un piano che supererebbe la prima ipotesi gradita da Bruxelles, ossia una procedura di gara per la cessione”.
La nuova Alitalia, il piano
Come spiegato in un precedente articolo, nell’ultima bozza del piano industriale la società intende decollare a primavera inoltrata con 45-47 aerei per poi arrivare a un centinaio nel 2025. Nell’immediato, dunque, verrebbe più che dimezzata la flotta di 103 velivoli oggi a disposizione dell’attuale Alitalia in amministrazione straordinaria. Le difficoltà del trasporto aereo nell’era del Covid avrebbero dunque stimolato a un dimagrimento forzato dell’azienda, che però si ripresenterebbe con un arsenale sfornito rispetto a quello delle compagnie aeree concorrenti. Per avere un’idea dell’ordine di grandezza, la nuova Alitalia avrebbe così un decimo degli aerei a disposizione di Ryanair.